Sunday, 05 May 2024
Informazione dal 1999
Pubblicato il 18 August 2015 alle 16:46
Olbia, 17 Agosto 2015 – Si riversano a migliaia tutti in una volta, senza soluzione di continuità: sono nervosi, hanno fretta e il loro scopo è ottenere – subito! – ciò che vogliono: la mitica (o mitizzata) Costa Smeralda. Non sempre, però, ci riescono perché il tempo di sosta non lo permette o perché non hanno voluto comprare un'escursione. Loro, la moltitudine informe, sono i croceristi. A migliaia, quasi ogni giorno nel mese di Agosto, sbarcano all'Isola Bianca di Olbia in cerca del mito made in Sardinia: vips e mare color smeraldo da cartolina.
La prima tappa del viaggio del crocerista medio è l'Ufficio Turistico comunale dove tre operatrici - praticamente poliglotte - smistano le richieste di questo tipo particolare di turista. Con velocità e precisione, i croceristi vengono istruiti su cosa possono trovare ad Olbia. Mentre, infatti, molti loro colleghi scorrazzano per la Gallura con le escursioni vendute a bordo, altri scelgono di conoscere la città nel cui porto è attraccata la nave da crociera. La richiesta più gettonata è il mare color smeraldo. Le operatrici dell'Ufficio Turistico spiegano che la Costa Smeralda è lontana e che in poche ore non potranno mai vedere Porto Cervo, Capriccioli e Liscia Ruja, ma spiegano anche che Olbia può vantare alcune delle più belle spiagge di tutta la Gallura: Pittulongu è la più vicina, Porto Istana la più lontana. Entrambe si possono raggiungere con i mezzi pubblici.
E così, la moltitudine dei croceristi si sposta sul piazzale del Molo Brin per prendere il bus numero 40: andata e ritorno per Pittulongu – con aria condizionata – alla modica cifra di 5 euro.
Tutti in carrozza e si parte. La fermata è quella del bus normale proprio accanto all'Hotel Stefania. Si scende dal bus, si ciabatta per qualche metro e poi la splendida visione: mare limpidissimo e color acquamarina, sabbia bianca e spazio dove stendersi. L'espressione dei croceristi, alla vista di Pittulongu, è beata: chi avrebbe mai detto, sembrano pensare, che la sconosciuta Olbia potesse avere un gioiello del genere? Dopo le fotografie di rito al panorama balneare, i croceristi non perdono tempo: tirano fuori un telo da mare, spesso di quelli in microfibra, e si abbandonano al dolce sole sardo. Poi, tuffo in mare con rincorsa: inutile resistere. C'è anche chi, con due birre in mano, improvvisa un aperitivo dentro l'acqua – immancabile il selfie, con o senza bastoncino. Come è immancabile il via vai dei vu-cumprà nostrani, tollerati a mala pena in particolare dai tedeschi.
I baretti sulla spiaggia non rimangono a secco di clientela: il crocerista ama concedersi un aperitivo all'ombra o anche solo un caffè prima di riprendere il bus 40 e di ritornare, svelto-svelto e canticchiante, sulla sua nave. Perché? Semplice: le navi offrono un bel buffet gratuito per pranzo e la maggioranza non ci rinuncia. Una sparuta minoranza, invece, si abbandona alle dolcezze olbiesi. Con in mano la “cartina delle 2 ore” fornita dall'Ufficio Turistico olbiese, il crocerista inizia il suo tour cittadino alla scoperta di Olbia: Corso Umberto, Mura Puniche, i negozi, San Simplicio, il Parco Fausto Noce, la Chiesa di San Paolo.
I più “spendaccioni” decidono ci provare le prelibatezze locali e si affidano alle mani esperte dei nostri ristoratori, altri ancora cercano con ansia un souvenir sardo da portare sulla nave. E altri, infine, non disdegnano nemmeno il Museo Archeologico e le sue audio-guide. Insomma, il turismo croceristico c'è e ad Olbia si sente – anche se nessuno lo dice.
05 May 2024
05 May 2024
05 May 2024
05 May 2024
04 May 2024
04 May 2024
04 May 2024
04 May 2024
04 May 2024
04 May 2024
04 May 2024