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Cronaca

Crisi Air Italy: sospeso il diritto di opporsi ai licenziamenti

Crisi Air Italy: sospeso il diritto di opporsi ai licenziamenti
Crisi Air Italy: sospeso il diritto di opporsi ai licenziamenti
Patrizia Anziani

Pubblicato il 27 April 2020 alle 11:34

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Olbia, 27 aprile 2020 - Mentre in tutta Italia continua per moltissimi settori lavorativi il lockdown a causa della pandemia da Sars CoV 2, dall'11 febbraio scorso prosegue inarrestabile il countdown della liquidazione in bonis della compagnia aerea Air Italy con base Olbia e Malpensa.

Un conto alla rovescia che è rimasto attivo nonostante la procedura dei licenziamenti di tutti i dipendenti sia stata sospesa per 60 giorni.

La sigla sindacale ANPAV regionale Sardegna, continua la battaglia per i 1453 posti di lavoro, 500 solo nell'Isola, e ricorda che la vertenza Air Italy "è la principale vertenza di lavoro sarda di sempre ma i lavoratori della storica compagnia aerea dell’Isola sono i primi, nella storia della Repubblica Italiana, a cui è stato sospeso, a causa della pandemia in corso, il diritto di manifestare contro i licenziamenti collettivi e tentare il salvataggio della propria azienda". Si legge nel comunicato firmato dal Presidente Marco Bardini.

"A poco serve la sospensione di sessanta giorni dei termini della procedura di licenziamento collettivo decretata da Governo, visto che non è stata contestualmente sospesa l’attività dei liquidatori che, invece, procedono spediti e indisturbati nell’opera di smantellamento delle strutture aziendali".

"Siamo totalmente all’oscuro delle manifestazioni di interesse pervenute ai liquidatori che parrebbero prevedere la vendita separata dei beni aziendali a cui conseguirebbe uno spezzatino che precluderebbe qualsiasi possibilità di ripartenza, anche solo di una parte della compagnia".

"Abbiamo perciò formalizzato una richiesta di incontro ai liquidatori a cui, ad oggi, non è conseguito alcun riscontro".

"Abbiamo chiesto un incontro ai Ministri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico ma né De Micheli, Pattuanelli sono sembrati, sino ad ora, interessati alla sorte di migliaia di famiglie che, terminata l’emergenza sanitaria, non avranno di che vivere".

"Abbiamo reiteratamente chiesto l’aiuto del Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ma, lo stesso, dopo aver dichiarato due mesi fa di aver pronto un progetto di compagnia sarda, non ha più neanche parlato di Air Italy, né risposto ai nostri triterati appelli".

"Per queste ragioni ANPAV sta proponendo alle altre sigle sindacali una mobilitazione di tutti i Lavoratori Air Italy davanti ai palazzi delle Regioni Sardegna e Lombardia già per il 4 maggio con modalità compatibili con le prescrizioni delle autorità in merito al distanziamento sociale e ai dispositivi di protezione individuale", conclude Bardini.

I lavoratori delle due basi operative non possono più rimanere a braccia conserte osservando da casa un monitor per vedere cosa non succede riguardo alla tutela del loro lavoro. Non possono rimanere nelle condizioni di non poter manifestare tutto il loro dissenso nei confronti di una procedura di licenziamento per la quale tutti i protagonisti della politica sembrerebbero smarcarsi, come se questi 1453 lavoratori fossero portatori di qualche oscuro male.

Il prossimo 4 maggio i dipendenti Air Italy vogliono poter gridare tutte le loro preoccupazioni, anche se con il viso semicoperto da una mascherina oronasale e rispettando tutte quelle procedure di sicurezza e distanziamento sociale.

Perché anche se restando a casa non sarebbe eventualmente neanche un minimo in gioco la loro salute a motivo del Covid-19, rimanendo a casa, senza poter fare nulla, sarebbe comunque in bilico la loro vita lavorativa e il loro futuro.

Del resto questo terribile stato delle cose, questa clava dei licenziamenti sulla testa di ciascono dei 1453 lavoratori non escluderebbe a priori il mantenimento di un buono stato di salute di tutti.