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Cronaca

Covid, Spiagge libere e sport: nessuna privatizzazione, ecco le regole

Covid, Spiagge libere e sport: nessuna privatizzazione, ecco le regole
Covid, Spiagge libere e sport: nessuna privatizzazione, ecco le regole
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 May 2020 alle 11:58

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Olbia, 16 maggio 2020 - Nuove linee guida per la ripartenza anti Covid e la riapertura delle attività commerciali, ma anche per l'utilizzo delle spiagge e in particolare delle spiagge libere. Bocciate le linee guida Inail, il Governo Conte ha stilato un nuovo documento insieme alle Regioni e alle Provincie autonome: sono queste le regole che ora gli enti locali dovranno recepire e seguire, inclusa la Sardegna che secondo indiscrezioni ha già preso in mano il documento per esaminarlo a fondo.

Le novità sono molte: la più importante è che tutte le regole arzigogolate dell'Inail sono state cassate per delle linee guida più snelle e di più facile applicazione per tutti, senza dover rinunciare alla sicurezza. Un compromesso tra l'esigenza di vivere (e lavorare) e la salute.

Uno dei nodi da scogliere riguardava le spiagge libere che, in Sardegna, sono la maggior parte e sono talmente tante che è impossibile persino chiuderle o "privatizzarle". Niente paura, però: le spiagge libere non rischiano privatizzazioni coatte in nome della tutela sanitaria.

Gli arenili che non hanno concessioni potranno essere frequentati: molto è demandato al senso civico del cittadino, per questo il documento sottolinea l'importanza dell'informazione e della responsabilizzazione individuale degli avventori affinché adottino comportamenti rispettosi.

Le distanze che dovranno essere rispettate sono le stesse degli stabilimenti balneari: un metro tra le persone come distanziamento sociale, 1,5 metri tra sdraio/asciugamani/lettini, 10 metri quadri per ogni ombrellone (che corrispondono a circa a un quadrato con lato di 3 metri). Bisognerà stare molto attenti alla pulizia, inoltre il documento suggerisce "la presenza di un addetto alla sorveglianza".

Capitolo sport, uno dei più complessi. Non sono concessi gli sport che creano assembramento, ma si potrà comunque fare qualcosa.

"Gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (es. racchettoni) o in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf) possono essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti", si legge nel documento.

Insomma, tutt'altra storia rispetto all'Inail.