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Cronaca

Bortigiadas e Nughedu, chiude scuola infanzia: Sindaci protestano

Bortigiadas e Nughedu, chiude scuola infanzia: Sindaci protestano
Bortigiadas e Nughedu, chiude scuola infanzia: Sindaci protestano
Olbia.it

Pubblicato il 27 April 2020 alle 16:18

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Bortigiadas, 27 aprile 2020 - Proprio nella giornata della liberazione dell'Italia, attraverso i social viene trasmessa un'accorata protesta da parte dei sindaci di Bortigiadas e Nughedu.

Le due città vedono la chiusura delle loro scuole dell'infanzia.

Il primo cittadino di Bortigiadas scrive: "L’ufficio scolastico della Sardegna, nonostante le rassicurazioni del Presidente della Regione Solinas (“nessuna scuola sarà chiusa in Sardegna”) con un provvedimento improvviso e contrario ai pronunciamenti dell’assemblea provinciale dei sindaci che ne aveva chiesto il mantenimento in deroga, ha disposto la chiusura delle scuole dell’infanzia di Bortigiadas e Nughedu San Nicolò per l’anno scolastico 2020/2021".

Tutto ciò a detta dei due sindaci viene interpretata come "Una pugnalata alla schiena da parte di altre istituzioni nel momento di massimo impegno dei sindaci nella gestione dell’emergenza da Covid19".

I sindaci di Bortigiadas Emiliano Deiana e di Nughedu San Nicolò Michele Carboni sono letteralmente scesi in piazza occupando con fare provocatorio le piazze vuote di entrambi le loro città. Un segnale forte da trasmettere alle istituzioni che non danno il dovuto rilievo a chi come loro durante questa emergenza, cercano di andare avanti e si contrappongono alla delle scuole.

"I bambini di Nughedu e Bortigiadas - prosegue Deiana - dai tre anni di età diventeranno dei pendolari e andranno ad affollare classi già affollate contro ogni regola di buonsenso che invece avrebbe imposto l’esatto contrario anche in relazione alle norme che non potranno essere più disattese di distanziamento sociale".

"I sindaci non arretreranno di un centimetro e chiedono fin da ora al Ministero e alla Regione di riaprire le scuole di Nughedu e di Bortigiadas per una questione di salute pubblica e di civiltà".

Il cuore della Sardegna ancora una volta è a testa alta.