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Pubblicato il 21 May 2020 alle 20:47
Arbatax, 22 maggio 2020 - Con il bonus cultura si possono comprare solo alcune cose, in particolare beni e servizi come libri, ingressi nei musei, mostre, eventi culturali, gallerie, siti archeologici e così via. Un gruppo di 180 giovani, però, ha comprato altro: computer, smartphone, tablet e altri oggetti elettronici non consentiti dalla legge. Per questo motivo un imprenditore è finito nei guai.
Il caso è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Arbatax: dopo una lunga indagine, i Finanzieri hanno denunciato un imprenditore con l'accusa di aver indebitamente percepito, nell'anno 2017, i contributi previsti dal Bonus Cultura 18App.
L'ipotesi di reato è truffa aggravata nei confronti dello Stato. La Finanza ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni immobili e disponibilità finanziari pari a 70.000 euro. Questa la somma che avrebbe percepito senza titolo.
Ai 180 studenti, invece, verrà data in "dote" una sanzione amministrativa. Lo riporta l'Unione.
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