Cagliari - La Regione Sardegna aderisce al Sardex, la "Moneta complementare". La notizia potrebbe sembrare questa, ma in realtà non lo è. La conferenza stampa nella quale è stata presentata questa adesione è servita per altro, ovvero per lanciare un allarme. A parlare è il presidente della Regione Ugo Cappellacci: "Senza la riscrittura del Patto di stabilita' la Regione non e' in grado di far fronte alle spese obbligatorie tra le quali anche gli stipendi pubblici". Una vera e propria bomba, visto e considerato che a patire la crisi mancano solo gli impiegati del pubblico impiego. Non tutti possono vantare stipendi da dirigenti, ma - oggi come oggi - già il solo ricevere lo stipendio ogni 27 del mese è diventato un privilegio. Immaginate, dunque, cosa potrebbe significare per il sistema Sardegna il blocco degli stipendi pubblici. Per evitare questo, nella Finanziaria che verrà esaminata a breve dal Consiglio Regionale è stata inserita una norma che modifica in modo unilaterale il Patto di Stabilità e che riporta la Regione ai livelli di spesa del 2009. Onde evitare pesanti sanzioni, la norma è provvista di un meccanismo che limita i danni in caso di rigetto. La Regione è stata costretta a questo: da una parte è cambiato il sistema delle entrate, dall'altra si sconta la diminuzione delle risorse di quasi un miliardo di euro.
