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Regionali, la Gallura avrà due consiglieri? Ecco cosa dice la legge

Regionali, la Gallura avrà due consiglieri? Ecco cosa dice la legge
Regionali, la Gallura avrà due consiglieri? Ecco cosa dice la legge
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 February 2014 alle 13:08

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Olbia, 19 Febbraio 2014 - Una buona legge non si interpreta: si applica. E se, a pochissime ore dalla conclusione dello spoglio delle schede, ci si barcamena con interpretazioni varie ed avariate sulla Legge Regionale Statutaria numero 1 del 12 Novembre 2013, evidentemente questa non è una buona legge. Cosa è una legge elettorale. Le leggi elettorali sono semplicemente delle formule matematiche che hanno il compito di trasformare i voti delle persone in rappresentanza politica espressa in seggi. Le leggi elettorali sono fondamentali per la tenuta della democrazia rappresentativa e, se costruite male, possono portare al blocco totale della governabilità. Le leggi elettorali possono essere proporzionali, maggioritarie, un po' maggioritarie e un po' proporzionali, con premio di maggioranza o senza premio etc., ma il loro scopo è sempre uno: dare la rappresentanza agli elettori. Nelle leggi elettorali si prende in considerazione anche la variabile demografica - e non potrebbe essere altrimenti. I territori (regioni, provincie, stati nelle confederazioni etc) che hanno più abitanti hanno un peso maggiore in ogni Parlamento o Consiglio. Ma per evitare una "dittatura", anche ai territori più piccoli viene garantita sempre e comunque la rappresentanza politica attraverso un numero definito di seggi. I seggi non vengono mai attribuiti a seconda del numero dei votanti effettivi perchè altrimenti i territori più piccoli o con più astensione verrebbero cancellati dalla rappresentanza. E la rappresentanza politica in un Parlamento o in un Consiglio è un diritto costituzionale. Com'è strutturata la L.R.S. n°1 del 12/11/2013. La legge elettorale del 12 Novembre, con la quale i sardi hanno rinnovato il Consiglio Regionale, è congegnata in modo tale da costruire artificialmente (con premio di maggioranza e soglie di sbarramento molto alte) un sistema fortemente bi-polare a tutto vantaggio del centrosinistra (Pd in testa) e del centrodestra (Forza Italia in testa). Difatti, il terzo polo Sardegna Possibile non entrerà in via Roma a Cagliari poichè le liste della coalizione, a differenza della candidata alla Presidenza Michela Murgia, non hanno superato la soglia del 10%. Lo stesso accadrà a Mauro Pili e alla sua lista Unidos che, essendo unica, non ha superato la soglia prevista del 5%. Ma i territori come vengono rappresentanti? La legge elettorale, all'articolo 2, definisce la circoscrizione elettorale come "la suddivisione del territorio regionale ai fini dell'elezione del Consiglio regionale". Quindi, per assegnare i seggi ai diversi consiglieri eletti, la Regione è stata divisa in circoscrizioni. A definire le circoscrizioni ci pensa l'articolo 3:
Art. 3 Circoscrizioni elettorali 1. Il territorio della Regione è ripartito nelle otto circoscrizioni elettorali di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano e Sassari, corrispondenti a quelle risultanti alla data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale dell'anno 2009. 2. Il complesso delle circoscrizioni forma il collegio unico regionale ai fini del calcolo dei voti attribuiti ai candidati alla carica di Presidente della Regione e dell'attribuzione e del riparto dei seggi fra le coalizioni e i gruppi di liste. 3. Il numero dei seggi spettanti a ciascuna circoscrizione è calcolato dividendo la cifra della popolazione residente nella Regione, quale risulta dai dati ISTAT al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi elettorali, per il numero dei seggi del Consiglio meno uno ed assegnando ad ogni circoscrizione tanti seggi quante volte il quoziente è contenuto nella cifra della popolazione residente nella circoscrizione. 4. I seggi eventualmente rimanenti sono attribuiti alle circoscrizioni per le quali la divisione prevista al comma 3 ha dato maggiori resti.
Essendo una legge scritta male, per tradurla in italiano corrente bisogna fare attenzione anche alle virgole. Il comma 1 ci dice che le circoscrizioni sono le 8 bistrattate province sarde. Il comma 2 ci dice che i territori individuati nelle "circoscrizioni" formano il collegio unico in base al quale viene eletto il Presidente e in base al quale vengono distribuiti i seggi tra le coalizioni (quindi maggioranza e opposizione) e le liste (cioè i partiti). A questo punto vien da pensare che il calcolo viene fatto su base regionale, il che farebbe pendere la bilancia verso i territori più popolosi. Il correttivo all'ago della bilancia è nel comma 3, il quale ci dice che ogni territorio ha un numero definito di seggi e che questo numero si ottiene con una semplice operazione matematica. Si prendono i residenti sardi, si divide questo numero per 59 e si ottiene un "quoziente". Dopo di che, si prende il numero dei residenti in ogni circoscrizione e si divide per questo quoziente. Il comma 4 si occupa dei resti. A esplicitare in maniera univoca il calcolo di questa operazione vi è una delibera successiva alla legge, ovvero la 53/22 del 20 Dicembre 2013. In questa delibera c'è uno specchietto nel quale vengono elencati i seggi per ogni territorio: Cagliari ha 19 seggi (più 1 resto), Sassari ha 11 seggi (+ 1 resto), Nuoro ha 5 seggi (più 1 resto), Oristano ha 5 seggi (più 1 resto), il Medio Campidano ha 3 seggi (più 1 resto), Carbonia-Iglesias ha 4 seggi, l'Ogliastra ha 2 seggi e infine Olbia-Tempio ha 5 seggi. Quindi, alla Gallura, spettano per legge 5 seggi. Eppure sulla stampa si parla insistentemente di 2 seggi. Perchè? Il calcolo dei seggi. Perchè il calcolo dell'attribuzione dei seggi è legato al meccanismo di ripartizione su base regionale degli stessi. A elencare le operazioni di calcolo è Capo II della legge elettorale, in particolare l'articolo 17. Prima di assegnare i seggi ai consiglieri, la legge prevede che i seggi vengano prima divisi tra maggioranza e opposizione. All'interno di queste due macrocategorie vengono assegnati i seggi alle liste più votate. Solo a questo punto si passa alle circoscrizioni ed è qui che viene fuori "l'inghippo". L'articolo 17 dice, in sostanza, che per attribuire i seggi alle liste bisogna creare un "quoziente elettorale" attraverso i voti validi delle circoscrizioni divisi per il numero di seggi da assegnare più 1. A questo punto, si prendono i voti delle liste assegnatarie di seggi e si dividono per il quoziente: così si ottengono i seggi da assegnare a ciascuna lista. E qua casca l'asino, perchè i seggi sono stati in realtà già assegnati nel primo passaggio col collegio unico. Il sistema elettorale scelto nel 2013, infatti, è un sistema proporzionale puro applicato con il quozionete di Hagenbach-Bischoof. Senza correttivi espliciti o senza una ripartizione diversa dei resti (la legge non prevede sbarramento per le liste unite in una coalizione), il risultato di questo proporzionale puro è quello di avvantaggiare i territori popolosi (e le relative liste minori) a discapito di quelli meno popolati. Aggiungiamo l'astensione e il gioco è fatto. Sassari e Cagliari spadroneggiano in Consiglio Regionale, mentre la Gallura rimane al Palo. A questo punto, ci si chiede chi ha difeso in Regione il diritto di rappresentanza dei Galluresi. Una domanda che ha una risposta facile-facile: nessuno, specialmente i 5 consiglieri eletti in Gallura.