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Olbia, Consiglio comunale: Prima Olbia parte con Spiritu Santu

Olbia, Consiglio comunale: Prima Olbia parte con Spiritu Santu
Olbia, Consiglio comunale: Prima Olbia parte con Spiritu Santu
Angela Galiberti

Pubblicato il 03 December 2018 alle 18:38

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Olbia, 03 dicembre 2018 - Prima uscita pubblica per il gruppo Prima Olbia composto da Bastianino Monni, Valentina Mellino e Mario Altana: il gruppo dei "dissidenti" all'interno della maggioranza che sostiene il sindaco Settimo Nizzi.

Il gruppo, come prima azione politica, protocollerà una interrogazione sulla discarica di Spiritu Santu: lo ha annunciato il capogruppo Monni.

Diverse le reazioni per l'ufficializzazione del gruppo in maggioranza. Tore Pinna, durante la votazione per la presa d'atto, ha tolto la scheda. "Non sono d'accordo e ho tolto la scheda. Farà solo del male, questa decisione. Prova ne è ciò che è successo nella passata amministrazione, con il Pd1 e il Pd1 che non hanno lavorare la giunta. Non lo trovo giusto, non approvo la vostra scelta. Ci si mette a fare domande le cui risposte si possono avere in maggioranza".

Piccata la replica del consigliere Mario Altana: "Forse sarebbe stato meglio se non avesse parlato. In una qualsiasi maggioranza ci sono diversi gruppi. Il problema nasce quando una parte della maggioranza è esclusa da talune informazioni. Ecco perché nasce il gruppo. Questo non cambierà le sorti della maggioranza, ma c'è l'esigenza di capire meglio le cose ed essere più coinvolti. L'irrilevanza, all'interno del Consiglio, è sempre una piaga".

Su Prima Olbia ha preso la parola anche il sindaco Settimo Nizzi, arrivato in aula a seduta abbondantemente iniziata. "Punzecchiarci non è un problema. Noi siamo stati una maggioranza pre elettorale, siamo stati maggioranza dopo le elezioni, siamo maggioranza anche dopo la costituzione di questo gruppo: non ci sono problemi in maggioranza. Sin quando questo consesso avrà un voto in più continuerà a lavorare per questa comunità. Quando quei 15 consiglieri si presenteranno in via Garibaldi per dare le dimissioni, ci confronteremo alle urne".