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Olbia: "Nizzi alza le tasse, ecco le prove"

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Angela Galiberti

Pubblicato il 26 November 2016 alle 12:11

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Olbia, 26 Novembre 2016 - La minoranza del Consiglio comunale di Olbia affila le unghie in vista del prossimo consiglio programmato per lunedì 28 Novembre. Artigli affilatissimi poiché si parla di tasse: uno degli argomenti che, in campagna elettorale, hanno tenuto banco. Secondo la minoranza, infatti, l'amministrazione sta alzando le tasse.

"Il titolo di questa conferenza stampa dovrebbe essere 'Nizzi mette le mani nelle tasche degli olbiesi' - attacca Carlo Careddu(PD) -. Questo non ci sorprende. Nizzi si è trasformato in un Robin Hood al contrario: alza le tasse in un momento di difficoltà per tutti. Ho qui sotto mano il suo programma elettorale e gli obiettivi da lui tracciati sono stati disattesi. L'amministrazione precedente aveva azzerato la Tasi per tre anni: lui la rispolvera. Così è facile finanziare le opere. Ricordiamoci di Nizzi presidente del Cipnes e della nota 'tassa sulle rotatorie': ci sono ancora imprese in difficoltà".

Lunedì prossimo i consiglieri comunali dovranno votare, tra le altre cose, le Tariffe Tasi e le Tariffe Imu. Analizzando le delibere in votazione, la minoranza ha trovato qualcosa di strano e così ha deciso di unirsi e di proporre due emendamenti all'unisono per correggere le distorsioni. Secondo quanto dichiarato dalla minoranza, da una parte l'Imu viene ridotta a una sola categoria di immobili (la categoria D), dall'altra si applica la Tasi a tutte le categorie catastali tranne chele abitazioni principali e la categoria D, prevedendo così un gettito fiscale pari a 2 milioni di euro. Inoltre, l'intero gettito Imu della Categoria D non rimarrà più nelle casse comunali, ma dovrà essere girato allo Stato.

"L'Imu viene diminuita solo per certe categorie di immobili e dunque di attività economiche - spiega Maria Teresa Piccinnu (M5S) -. La categoria D comprende opifici, alberghi e pensioni (con fine di lucro), teatri, cinema, case di cura e ospedali (con fine di lucro), banche, assicurazioni, palestre (con fini di lucro), edifici galleggianti e ponti privati, fabbricati agricoli, centri commerciali, impianti industriali. L'aliquota per questa categoria scende da 8,70 a 7,60. Il sindaco aveva promesso una riduzione delle tasse anche sulle seconde case, invece su quelle e sulle aree fabbricabili bisognerà pagare la Tasi. Ha promesso di abbassare le tasse al centro storico in base al cambio di destinazione d'uso, ma la riduzione dell'Imu solo per una categoria di attività economiche crea delle sperequazioni. Non ci sarà nessun beneficio per i cittadini. Invito gli olbiesi a fare due calcoli e a venire in consiglio comunale".

In pratica, secondo la minoranza la diminuzione dell'Imu e la conseguente applicazione della Tasi favorisce le grosse imprese, i centri commerciali e le banche, mentre sfavorisce il piccolo imprenditore col piccolo negozio o col piccolo ristorante in centro o in qualsiasi altra strada cittadina. Sempre secondo la minoranza, sarebbe stato più corretto favorire tutte le categorie commerciali.

"Sulla Tasi e su quei due milioni di euro è stato costruito il bilancio - continua Rino Piccinnu (Pd) -, ma proprio sulla Tasi pende una spada di Damocle. In Finanziaria potrebbero mettere un emendamento che impedisce ai comuni di nuove tasse rispetto a quelle applicate nell'anno precedente: a quel punto la Tasi sarebbe illegittima e si verrebbe a creare un buco di bilancio".

La minoranza promette battaglia in Consiglio comunale e propone questi due emendamenti:

  • per l'Imu, si propone di ridurre l'aliquota anche alle categorie A/10 (uffici e studi privati), C/1 (negozi e botteghe), C/3 (laboratori per arti e mestieri) e aree fabbricabili;
  • per la Tasi, si propone l'esenzione anche per la categoria C/1(negozi e botteghe) e A/10 ( (uffici e studi privati).

Tali emendamenti sono proposti da tutta la minoranza: Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza civica.

Emendamento aliquote Tasi

Emendamento alle aliquote Imu