Olbia, maltrattamenti sugli animali: Biagio viveva con catena al collo di oltre 5 chili

Olbia. Ancora una volta, il canile olbiese Lida ci racconta una storia di orrore e maltrattamenti sugli animali che lascia senza parole. Grazie al coraggio di una persona che ha deciso di portare alla luce questa dolorosa vicenda.

Biagio, un cane che fino ad oggi ha vissuto in condizioni disumane, è stato trovato legato ad una grata con una catena al collo di oltre 5 chili. Una corda e un collare di plastica, ormai conficcati nelle sue carni, erano diventati un blocco unico, causando una sofferenza indicibile e un odore di putrefazione insopportabile. È stato proprio questo odore, insieme alla compassione di una brava persona, a lanciare l'allarme. Il testimone non ha esitato a contattare il canile LIDA di Olbia per chiedere aiuto. "Abbiamo attivato immediatamente le procedure del caso e, grazie all’intervento dei Carabinieri e della Polizia Locale di Padru, Biagio è stato liberato ed affidato a noi," si legge sui social media.

Le immagini della liberazione di Biagio parlano da sole, testimoniando un orrore che è difficile da mettere in parole. "Ogni parola in più oltre a queste immagini sarebbe superflua". "Vorremmo però capire come può un essere evoluto, come ama porsi l’uomo nei confronti degli animali, arrivare a compiere tanto orrore."

"Siamo convinti che tutto il male perpetrato a queste creature prima o poi nella vita come un boomerang torna sempre indietro," conclude la LIDA. Il canile LIDA di Olbia è ora alla ricerca di aiuti per continuare a prendersi cura di Biagio e di altri animali che subiscono simili atrocità. Chiunque voglia contribuire può contattare il canile al numero 3334312878 o via email a [email protected]. È possibile effettuare donazioni attraverso il sito LIDA Sez. Olbia - Donazioni o spedire aiuti direttamente al rifugio "I Fratelli Minori" in via Dei Cestai, 07026 Olbia (SS). Codice Fiscale per il 5x1000: 01976050904.

La storia di Biagio ci ricorda ancora una volta l'importanza di non voltare mai lo sguardo di fronte alla sofferenza e di agire sempre per proteggere i più deboli.