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Olbia, l’esposizione “L’Arte di Essere Donna” raccontata dalle stesse protagoniste

Ecco alcune delle artiste con le loro opere

Olbia, l’esposizione “L’Arte di Essere Donna” raccontata dalle stesse protagoniste
Olbia, l’esposizione “L’Arte di Essere Donna” raccontata dalle stesse protagoniste
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 17 March 2024 alle 06:00

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Olbia. Il 9 marzo è stata inaugurata ufficialmente l’esposizione collettiva dal titolo "L’Arte di Essere Donna", a cura di Sonia Ripamonti, in collaborazione con l’associazione Prospettiva Donna. La mostra, che ha avuto inizio l’8 marzo, in occasione della festa della Donna, si protrarrà per un mese, fino all’8 aprile, periodo nel quale, non solo sarà possibile vedere le opere esposte in Piazza Margherita 7, ma che vedrà anche diversi eventi dedicati alla tematica Donna per celebrare e sottolineare l’importanza della lotta per i diritti delle donne, in particolare per la loro emancipazione, ricordando le conquiste sociali, economiche e politiche e portando l’attenzione su questioni come l’uguaglianza di genere, le discriminazioni e le violenze contro le donne. Parte del ricavato della vendita delle opere andrà in donazione a sostegno delle iniziative di Prospettiva Donna, associazione che promuove il miglioramento della condizione di vita delle donne, combatte la violenza di genere e difende le sue vittime.

L’organizzatrice dell’evento Sonia Ripamonti, da lungimirante visionaria in ambito artistico, ha saputo scovare e dar voce, spazio e visibilità ad una ventina di artiste del territorio per riflettere sulla tematica donna, ma in una maniera del tutto originale: “La donna non è il tema delle opere; è l’artista in sé, donna con le sue doti e talenti, la protagonista assoluta di questa mostra, attraverso le proprie creazioni, che la rispecchiano e raccontano” spiega Sonia. Di seguito, ecco la presentazione di alcune di loro.

Eleonora Sanna, di Oristano, legata al disegno e alla scultura sin da piccola, decide di dare spazio alle sue passioni solo di recente, in seguito all’incontro con lo scultore Enrico Mereu, dalle cui parole trova lo stimolo per esprimere finalmente le sue doti tenute a lungo nascoste. Inizia così a realizzare lampade con tronchi di legno trovati nel vecchio oliveto e decide di riprendere in mano i pennelli lasciati molti anni prima. I suoi quadri e i suoi acquerelli rispecchiano l’amore che ha per la natura e tutto ciò che la abita. Artista a 360 gradi, è anche autrice di una poesia che ben si presta a descrivere non solo lei, ma anche la forza innata di ogni donna. Dai toni fortemente richiamanti le meravigliose donne della nostra Isola, e dato il contesto di sensibilizzazione nella lotta contro il gender gap e di esaltazione dei diritti delle donne, obiettivo della presente mostra collettiva, potrebbe fare da manifesto iconografico dell’L’Arte di Essere Donna. I suoi versi suonano così: “Femmina del mare e del vento maestrale. Con lo sguardo sempre rivolto ad ovest dove tramonta il sole nel campidano. Forte come i cavalli della nostra terra. Dura e impassibile come la roccia delle nostre montagne. Bella come i fiori delle nostre campagne. Profumata come l’elicriso e il rosmarino delle nostre scogliere indenni. Magica come i suoi riti antichi nella notte di San Giovanni”.

Eleonora Sanna - Scorcio di cielo - Olio su tela

Cristina Pedroni, originaria di Tempio Pausania, diplomata all’artistico e laureata in Belle Arti con una specializzazione in Decorazione, è appassionata di “Arte gestuale ed informale”, nella quale prevalgono l’inconscio e l'impulsività e dove la tela assume la funzione di registratore di emozioni. È proprio questo modo di esprimersi che lei percepisce come la "sua arte", un'arte capace di farsi carico di sensazioni, sia positive che negative: “Reputo arte ciò che non smetterei mai di guardare e sono fermamente convinta che l’arte sia un modo di amare sé stessi e gli altri e che sia presente dentro ognuno di noi; bisogna solo trovarla” afferma l’artista.

Cristina Pedroni “L’Essenza” Acrilico su tela

Valentina Baltolu, olbiese, dalla personalità raggiante e allo stesso tempo grintosa, fa emergere dalla pittura autentiche e profonde emozioni, a volte melanconiche, altre piene di incontrastata gioia luminosa. Pennellate di vita, a tratti decisi e sicuri, catturano la luce in una dimensione espressiva di fierezza e armonia. Ci riferisce a proposito della sua dimensione artistica: “Per me dipingere è cercare di trasmettere qualcosa in chi guarda; adoro quando la gente si perde nei miei dipinti e riesco a suscitare nelle persone un’emozione, o a permettergli di rispecchiarcisi”.

Valentina Baltolu - Musa misteriosa - Acrilico e foglia oro

Nuria Metzli, di origini messicane, ma residente in Europa da 25 anni, dove si dedica alla creazione artistica è una pittrice che ama anche scrivere dei piccoli racconti per poi illustrarli. Racconta di sé l’artista: “Creo dall'interno, trasformando i momenti più difficili in euforia. Utilizzo l’arte per esprimermi, sentire e, quando occorre, per protestare. Sono una sperimentatrice nata e mi piace dipingere con gioia, anche a partire dalla mia difficile condizione attuale di straniera che, nonostante possa sembrare un paradosso, è diventata il mio punto di forza. Nei miei lavori, che colloco dentro il realismo fantastico - figure riconoscibili ma di pura immaginazione - cerco la profondità, l’emozione e la bellezza nella composizione e la perfezione nell’intenzione. Penso che nella vita, la gioia e il dolore vanno vadano e vengano come le onde del mare che lasciano una forte scia di energia creatrice, soprattutto per noi donne. Quando parlo con un uomo, non cerco l’uguaglianza; voglio invece essere riconosciuta come donna, con le mie delicatezze e le mie potenzialità, con la mia intelligenza e le mie inconsapevolezze. Proprio come lui, ma tanto diversa".

Nuria Metzli - Umidità - Acrilico su tela

Rita Ciccolallo Urbisci - in arte Pigna – è un'artista autodidatta, appassionata di Mandala. Ci riferisce: “Disegno e dipingo da sempre, ma la mia passione per i Mandala nasce per caso nell'estate del 2015, sul lungomare di Brighton, in pausa da lavoro. Disegnare il primo mandala è stata un’esperienza terapeutica fin da subito. Il Mandala per me rappresenta un ponte tra me stessa e gli altri e una finestra aperta sui miei mondi interiori. Attraverso i movimenti, i colori, la luce e le ombre, i mandala sono capaci di creare uno spazio di contemplazione per liberare la mente. Ci si può perdere negli infiniti dettagli, dimenticandosi per un attimo tutto il resto e farsi assorbire completamente da tali attimi di pace. Dell'Arte mi hanno sempre colpito le imperfezioni piuttosto che le esecuzioni tecnicamente perfette, perché rappresentano l'umanità dell'artista e la mano fallibile e imprecisa in quanto mossa dalle emozioni. Sono davvero contenta di essere parte di questa esposizione insieme ad altre artiste. Questo per me rappresenta un momento d'incontro e connessione, sia per contemplare i mondi rappresentati da ogni singola artista, sia per riflettere insieme su temi importanti come le condizioni sociali e culturali della donna nella nostra società, fatta di diritti sempre meno scontati. È solo attraverso l'apertura e il dialogo che si può cambiare, è questa è un'ottima occasione per cominciare insieme”.

Rita Ciccolallo Urbisci - Wabi Sabi - Tecnica mista