Thursday, 05 June 2025
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Pubblicato il 01 February 2021 alle 09:25
Cagliari.Il ricorso presentato lo scorso venerdì dalla Regione Sardegna, chiede un decreto cautelare. Si tratta di un pronunciamento del tutto straordinario, da parte del presidente del Tar Sardegna, nel più breve tempo possibile. La Sardegna tutta è con il fiato sospeso. Nella serata di oggi si attende l'esito del Tar, che decreterà se far rimanere l'Isola in zona arancione, o portarla in zona gialla. Sono stati chiesti chiarimenti al ministero della Salute da parte del Tribunale amministrativo, per conoscere quali siano le motivazioni e i parametri che determinano l'inclusione della Sardegna in Regione ad alto rischio, Si attende per le 15 di oggi la presentazione del ministero della sua relazione in merito, e erntro le 18, le eventuali integrazioni. Sono svariati i chiarimenti chiesti dal presidente del Tar Dante D'Alessio al ministero della Salute. Il popolo sardo ha appreso lo scorso venerdì 22 gennaio che dalla domenica successiva avrebbe dovuto subire maggiori restrizioni per 15 giorni a seguire, senza conoscerne i reali motivi. A quanto pare in Sardegna non risultava esserci al momento una situazione di rischio tale, da giustificare la classficazione in zona arancione. In Italia sono cinque le aree arancioni: Sardegna, Sicilia, Umbria, Puglia Provincia di Bolzano. Le restanti Regioni sono tutte gialle. Risulterebbe essere quindi immotivata anche la chiusura di ristoranti, bar, pasticcerie musei e luoghi culturali, che rischiano ogni giorno che passa di soccombere durande la serrata obbligatoria. Ma c'è comunque un grande ostacolo verso il ritorno in zona gialla: nel Dpcm dello scorso 14 gennaio, si prevede che le ordinanze con cui il ministero classifica le Regioni abbiano validità qundicinnale, salvo che vi siano dati dell'Iss che obblighino a misure ancor più restrittive. Pertanto nel breve lasso di tempo di 7 giorni, a quanto pare le restrizioni possono solo aumentare, e non regredire. Attendiamo con il fiato sospeso.
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