Monday, 14 October 2024
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Pubblicato il 10 February 2024 alle 11:20
Olbia. Dal 1 aprile 2024 i laboratori analisi della Sardegna potrebbero fermare l'erogazione dei servizi sanitari in convenzione con le Asl e quindi effettuare degli esami potrebbe costare caro.
Si paventa un incremento esponenziale delle liste d'attesa nel pubblico o, per chi potrà, in un esborso per effettuare analisi e servizi di specialistica ambulatoriale, ad agosto del 2023 è stato pubblicato, infatti, un nuovo tariffario nazionale per la specialistica ambulatoriale.
Enrico Tinti, coordinatore Federlab Sardegna lancia l'allarme: "In maniera irrazionale e irrealistica questo tariffario taglia i rimborsi delle prestazioni ambulatoriali fino al -70% per i laboratori di analisi cliniche convenzionati col SSN rispetto a tariffe già obsolete perché risalenti a 25 anni fa. Le nuove tariffe sono legate ai nuovi Lea e devono entrare in vigore entro il primo aprile del 2024. Se la Regione non propone un tariffario alternativo in grado di coprire i costi di produzione, i pazienti sardi saranno costretti dal primo aprile a pagare interamente le prestazioni, dal momento che le strutture di laboratorio dovranno sospendere l'accreditamento e passare direttamente al regime privatistico dei pagamenti".
Nella lettera aperta pubblicata su diversi quotidiani si legge: “Le strutture convenzionate erogano oltre il 60% delle prestazioni ambulatoriali in Sardegna, con un costo per la Regione che è soltanto il 2,5% della spesa sanitaria. Questo risultato è stato possibile grazie alle risorse extra che abbiamo sempre messo a disposizione, affinché il paziente non venga considerato un numero, ma una persona di cui prendersi cura con dedizione". Come sempre i tempi per realizzare una soluzione alternativa, a seguito dell'istituzione di una Commissione, sono dilatati e questo potrebbe portare all'ennesimo disagio per gli utenti, che si ritroverebbero stretti tra liste d'attesa infinite e costi esosi anche per degli esami di routine.
La sanità si sposta sempre più verso canali alternativi che ci consentano il diritto alla salute e alla dignità di cui ultimamente si parla tanto, ma forse, non abbastanza da farsi sentire.
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