Olbia - Incontri febbrili. A Cagliari, ma anche ad Olbia. Con unico solo punto all'ordine del giorno: l'istituzione della zona franca. Integrale o solo nell'area portuale poco importa. La cosa fondamentale è istituirla e battersi affinchè non vi siano ostacoli. Questa è la posizione della Provincia di Olbia-Tempio emersa in due diversi incontri: uno a Cagliari (presso l'assessorato regionale all'Industria) e uno ad Olbia (presso la sede provinciale di via Nanni). Agli incontri erano presenti, oltre all'assessore provinciale al Lavoro e Attività produttive Quirico Sanna, i rappresentanti dei comuni di Olbia e Golfo Aranci, quelli dell'Autorità portuale del Nord Sardegna, del Cipnes e della Capitaneria di Porto. “Vogliamo subito l’istituzione della zona franca doganale coinvolgendo non solo il Comune di Olbia e la sua zona industriale, che comprende all’interno un nucleo di importanti attività economiche-produttive, ma anche il Comune di Golfo Aranci - ha sottolineato l'assessore provinciale Sanna - I prodotti importati in questo modo potranno essere trasformati nelle strutture presenti nella zona industriale e poi riportati nella zona franca per essere quindi esportati nei paesi extracomunitari”. I due incontri sono serviti fondamentalmente a decidere la strategia da utilizzare per ottenere la zona franca. Per l'area olbiese è indispensabile definirne il perimetro e, proprio a tal fine, nei prossimi giorni verrà convocato un tavolo tecnico ad ho. Per la zona franca integrale, invece, si punta alla modifica dell'articolo 12 dello Statuto Sardo, dopodiché "lo Stato italiano dovrà provvedere a fare inserire come territorio extradoganale la regione Sardegna nel regolamento comunitario 450/2008, precisamente all’art.3. Dobbiamo essere più chiari nell’esposizione di questo importante concetto perché spesso si fa confusione sulle norme di legge" - ha concluso l'assessore provinciale Quirico Sanna.
