Monday, 15 December 2025
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Pubblicato il 13 November 2021 alle 11:11
Olbia. Una corsa contro il tempo per bloccare il cluster creatosi durante un pellegrinaggio in Bosnia e in particolare nel santuario di Medjugorje: una mission impossibile perché per ogni pellegrino si moltiplica la catena dei contatti. Sono circa 200 i positivi individuati nel cluster "Medjugorje": un cluster che coinvolge l'intero Nord Sardegna. I pellegrini, che per il loro viaggio di fede si sono affidati a una importante (e seria) agenzia di viaggi del territorio, sono giunti in Bosnia mentre l'area diventava una zona rossa. Un viaggio a cui hanno preso parte persone vaccinate e persone non vaccinate. Se ormai è chiaro che i pellegrini hanno rispettato le norme, rimane l'incognita di come è stato preso il virus: forse durante i pasti quando si abbassa la mascherina, forse durante i momenti di preghiera. Di sicuro i pellegrini non hanno fatto quarantena una volta rientrati a casa: da quel momento è partita la distribuzione dei souvenir presi in Bosnia. Santini, acqua benedetta, statuette, rosari che, con l'incognita Covid, hanno preso mille strade e dato possibiltà al virus di moltiplicarsi ancora. Ecco perché l'Ats sta cercando di ricostruire tutta la catena di contatti avvenuti dai pellegrini dal giorno del loro rientro in Sardegna, quando il volo proveniente dalla Bosnia è atterrato a Olbia. Una corsa contro il tempo.
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