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Televisioni locali, il Consiglio Regionale approva la legge per i contributi

Televisioni locali, il Consiglio Regionale approva la legge per i contributi
Televisioni locali, il Consiglio Regionale approva la legge per i contributi
Olbia.it

Pubblicato il 08 January 2015 alle 15:40

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Cagliari, 08 Gennaio 2015 - Sospiro di sollievo per le aziende che si occupano di informazione locale. Il Consiglio regionale sardo ha approvato la proposta di legge riguardante gli interventi economici a sostegno delle televisioni e delle radio locali in crisi. La dotazione finanziaria, inizialmente indicata nel testo della normativa, non è stata definita. Questa legge è il primo importante passo verso la riforma della legge 22/98 sul Sostegno all'Editoria. Nel dettaglio, la nuova norma è pensata per le emittenti radiotelevisive locali e il suo scopo è quello di sostenere le aziende che si occupano di informare i sardi che stanno attraversando un momento di crisi. Due i punti fondamentali: il mantenimento dei livelli occupazionali e la valorizzazione della lingua sarda. I criteri per l'assegnazione dei contributi sono i seguenti: i potenziali beneficiari saranno le tv private e le radio locali che tramettono ogni giorno informazione di interesse locale e regionale, oltre ai normali notiziari. Le aziende potenzialmente beneficiarie dovranno anche produrre periodicamente trasmissioni sulla realtà sociale, economica e ambientale della Sardegna. rovata oggi dal Consiglio regionale, che dovra' ora passare al vaglio dell'Unione europea. L'ammontare di 1,5 milioni di euro per il 2014 e di 3 milioni per quest'anno, inizialmente previsto dal testo, e' diventato indefinito dopo che la norma finanziaria e' stata modificata con un emendamento firmato da quasi tutti i capigruppo e approvato in Aula: la copertura sra' individuata fra gli stanziamenti ordinari della legge 22 del 1998 sul sostegno all'editoria, che pero' dovra' essere rifinanziata. Le aziende interessate dovranno essere in vita da almeno 36 mesi, avere una stabile organizzazione dotata di giornalisti e tecnici assunti con contratto di categoria a tempo indeterminato, avere il DURC in regola, coprire il 60% del territorio regionale (a tal proposito, le emittenti più piccole possono unirsi in consorzio), aver prodotto programmi di informazione nei due anni precedenti. La legge appena approvata dovrà comunque passare il vaglio dell'Unione Europea. Le emittenti private in crisi sono tante. Ricordiamo Videolina, Cinque Stelle Sardegna - che proprio ieri ha ripreso le trasmissioni dopo diversi giorni di protesta, Radio Internazionale, Sardegna Uno, TeleTerranova Sardegna (ex Teletirreno Sardegna) - che dal 01/01/13 non trasmette più il telegiornale.