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Olbia: nasce il nuovo Polo Universitario Olbiese

Olbia: nasce il nuovo Polo Universitario Olbiese
Olbia: nasce il nuovo Polo Universitario Olbiese
Angela Galiberti

Pubblicato il 01 October 2018 alle 20:03

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Olbia, 01 ottobre 2018 - Olbia come Oxford oppure Harvard? Magari il paragone è azzardato, però il Comune ha deciso di investire nel Polo universitario con l'obiettivo di farlo diventare un polo attrattivo capace di creare cultura, eccellenza, scambio. Un obiettivo ambizioso suggellato dalla creazione di un Consorzio che gestirà il Polo universitario, cercare finanziamenti e favorire l'innovazione.

"Arriviamo alla costituzione del Consorzio dopo anni di gestione del Polo universitario effettuata in solitario dal Comune - ha detto il sindaco Settimo Nizzi -. Oggi discutiamo della costituzione del Consorzio. Dietro c'è un lavoro molto lungo. Adesso Cambia tutto. Passiamo dalla gestione diretta del Comune a un Consorzio importante composto da l'Università di Sassari, ma anche Geasar, Loiri Porto San Paolo e San teodoro, il Cipnes, l'Istituto Euromediterraneo, l'Aspo. Siamo arrivati ad avere l'ok di tutti gli enti. Una parte importante dell'Università verrà ospitata nell'Olbia Expo. La scuola civica di musica andrà a Mus Mat con i fondi dell'Agenda Urbana".

La discussione sulla creazione di questo Consorzio prosegue su due piani: la minoranza da una parte vuole capire se il consiglio di amministrazione sarà pagato ed eventualmente quanto, ma dall'altro spinge su obiettivi ambiziosi, sull'Innovazione (il pentastellato Roberto Ferinaio suggerisce il FabLab come partner del Consorzio) e soprattutto - grazie all'intervento di Patrizia Desole - sulla garanzia del diritto allo studio poiché molti studenti non hanno la possibilità di continuare gli studi a causa di problematiche di tipo finanziario.

Unica voce fuori dal coro è quella di Ivana Russu (Coalizione civica e democratica): "Non sono così convinta di questa operazione, perché ho sempre ritenuto che questa università di Olbia fosse uno schiaffo. Noi abbiamo pagato con i nostri soldi l'Università che dovrebbe essere pagata dallo Stato. Questi 400 mila euro avrebbero potuto essere spesi in borse di studio per dare ai nostri studenti un'istruzione di eccellenza. Se si pensa di far crescere questa Università va bene, non voglio pentirmi e dire che io non ci ho creduto".

Ciò che i consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, chiedono è un progetto che punti all'eccellenza. Si va verso l'approvazione.