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Olbia, Mura su consulenza Aspo: "i miei parenti non devono essere discriminati"

Olbia, Mura su consulenza Aspo:
Olbia, Mura su consulenza Aspo:
Angela Galiberti

Pubblicato il 27 May 2020 alle 17:25

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Olbia, 27 maggio 2020 - Il presidente del Consiglio Comunale di Olbia, Gian Piero Mura, ha parlato della consulenza da 39.999 euro data dall'Aspo - municipalizzata al 100% del Comune di Olbia - a una sua parente molto stretta. Un caso, tirato fuori da Paolo Maninchedda, ribattuto dalla Nuova e poi spiegato nel dettaglio da Olbia.it, che ha fatto strabuzzare gli occhi a tantissimi olbiesi.

Il presidente Mura, in apertura, ha voluto riferire sulla questione senza aspettare le domande della minoranza. "Non è un abito confezionato a misura di persona, è una persona che ha i titoli, è una persona che ha pensato di essere preparata per affrontare certe problematiche e credo che abbia tutte la libertà di proporsi per lavorare. Visto i suoi titoli, visto il suo curriculum, è stata incaricata di fare un certo tipo di lavoro".

"Quello dei 39.999 non è il riconoscimento economico, quello è il plafond che può essere utilizzato oppure no, oppure può essere modificato. Coloro che stanno a me vicino non devono essere discriminati. Discriminati significa che non devono essere esclusi solo per il fatto di essere parenti di Gian Piero Mura. Non esiste una legge che dice di escludere una persona solo perché parente di un'altra persona".

A Mura ha risposto per prima la consigliera Maria Teresa Piccinnu (m5s): "Le sembra opportuno che per un incarico la partecipata comunale abbia su 500 avvocati del Comune abbia indicato sua figlia per determinati incarichi? Non voglio fare giustizialismo, ma c'è un limite che qua è stato superato. Noi dovremmo difendere l'adesione all'etica, qua si è fatto al contrario. Dobbiamo misurare le persone anche attraverso queste azioni. Qua possiamo parlare solo di un'azione di cattiva politica. In questo caso, tra tanti, non credo che questo possa essere un caso. Nel contratto non c'è uno specifico indirizzo legale, sono generici incarichi che potrebbero verificarsi. Tutti nella maggioranza abbiamo parenti meritevoli per ambire a un posto all'Aspo, mi pare che questo che non sia possibile".

Secca la risposta di Mura: "Noi siamo abituati a una morale elastica. Chi stabilisce l'opportunità? La rigidità dell'opportunità chi la stabilisce? L'onestà prescinde dal cognome".

Poi Ivana Russu, che ha risposto alla seconda parte del discorso di Mura dedicata a Paolo Maninchedda (senza però citarlo) che non è di Olbia e non si sa come ha saputo dell'incarico. "I figli non devono pagare le colpe dei padri, però penso che lei adotti questo principio dell'insinuazione solo su se stesso. Noi non stiamo dando un bell'esempio alla città, non lo facciamo da tempo. Non sopporto più di venire in Consiglio ed essere sculacciata perché appartengo a una minoranza. Non mi va più di essere ripresa da lei dal punto di vista morale. Quest'aula non la stiamo denigrando noi".

Rino Piccinnu ha chiesto regole chiare: "L'Aspo deve fare come il Comune: chiedere tre preventivi prima di scegliere".