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Olbia. "Mancano medici di igiene pubblica: disagi alla popolazione"

Olbia.
Olbia.
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 November 2017 alle 13:06

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Olbia, 24 novembre 2017 - Mancano i medici di igiene pubblica e ciò provocherebbe disagi alla popolazione: è questo il tema dell'ultima interrogazione protocollata in Consiglio regionale dal consigliere gallurese Giuseppe Meloni.

"Le strutture che si occupano d'Igiene e sanità pubblica svolgono gravosi e numerosi compitiche vanno dalla necessità di assicurare il rispetto delle norme in vigore in materia d'igiene e di sanitàpubblica all'attività di prevenzione delle malattie infettive, garantendo tempestivamente interventi dibonifica di eventuali focolai di epidemia, dalla profilassi e controllo delle malattie infettive, anche inambiente scolastico, all'attività di medicina legale (accertamenti necroscopici e ricognizioni cadaveriche),dalle vaccinazioni al rilascio delle relative certificazioni vaccinali, nonché alle attività di visite fiscali,visite medico-collegiali, visite per rilascio di certificazioni sanitarie per patenti, porto d'armi etc., fino aipareri per pratiche amministrative relative a mutui e cessioni del quinto dello stipendio, e altriadempimenti di tipo informativo alla collettività, atte a prevenire problemi igienico-sanitari - si legge nel documento -. Le attività menzionate sono dunque numerose, gravose e quanto mai delicate, ancor di più se raffrontatecon l'area omogenea del nord-est della Sardegna, attesa la sua estensione (3.406 Kmq) e la sua scarsadensità abitativa (47 abitanti per Kmq);Infatti, considerata la cronica carenza di personale medico e infermieristico, i servizi offerti non sempre sirivelano all'altezza delle aspettative della comunità e talvolta non raggiungono quel livello ottimale che cisi aspetta da un servizio sanitario serio ed efficiente".

Meloni va avanti: "da informazioni acquisite dallo scrivente, l’attuale assegnazione di personale medico e infermieristicodella struttura deputata alle attività di Igiene e sanità pubblica dell'area omogenea del nord-est,risulterebbe notevolmente inferiore rispetto alle strutture delle altre aree della Sardegna; a fronte di cinque medici, dedicati nell'area nord-est a tali servizi, corrisponderebbero venti medici nellamedesima struttura dell'area omogenea del nord-ovest;ciò evidentemente non può essere giustificato dalle differenze di estensione dell'area (più estesa di circail 25%) e neppure dalla maggiore popolazione residente in quest'area, (circa 335.000 abitanti contro gli oltre 160.000 abitanti dell'area omogenea del nord-est) considerato, peraltro, che l'area del nord-est hauna densità notevolmente inferiore - continua il consigliere regionale gallurese -. dal raffronto delle due realtà considerate (20 medici dell’area omogenea nord-ovest e 5 medici dell’areaomogenea nord-est) si evince uno squilibrio abnorme che si riflette pesantemente nell'offerta dei servizisanitari, soprattutto nelle zone più periferiche dell'area, come nel caso, si cita titolo di esempio, deicomuni di Alà dei Sardi e Buddusò i quali, negli ultimi tempi, lamentano importanti disagi, riguardo aiservizi sanitari territoriali, con particolare riferimento alle vaccinazioni".

Il consigliere Meloni chiede al presidente Pigliaru se è a conoscenza della situazione e quali azioni intende intraprendere per migliorare i servizi.