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Olbia, integrazione rom: tutti i dubbi della Lega

Olbia, integrazione rom: tutti i dubbi della Lega
Olbia, integrazione rom: tutti i dubbi della Lega
Olbia.it

Pubblicato il 04 January 2019 alle 11:47

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Olbia, 04 gennaio 2019 - Come annunciato dall'assessora comunale alle Politiche Sociali Simonetta Lai durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale, il campo rom di Sa Corroncedda verrà chiusa e il processo di integrazione delle famiglie è già iniziato: a disposizione vi sono 422 mila euro. Sul caso è intervenuta la Lega con la coordinatrice cittadina Paola Flauto, che esprime alcuni dubbi.

"L’integrazione è cosa giusta e fattibile solo se vi è volontà da entrambe le parti. Se la parte interessata non mostra voglia di sottostare alle leggi, alle regole di un codice etico non scritto, non mostra voglia di intraprendere una professione onesta che serva al sostentamento personale, allora l’integrazione rimane un bel vocabolo con il quale riempirci la bocca - scrive Paola Flauto in una nota stampa -. Senza questi basilari punti di partenza, infatti, qualunque progetto finirà in una bolla di sapone, nel migliore dei casi, nel caos, nel peggiore. Per questo motivo la Lega non nega la sua preoccupazione per le eventuali ripercussioni del progetto presentato dalla giunta olbiese circa l’assegnazione di abitazioni ai rom di stanza a Sa Corroncedda".

La Lega si domanda chi vigilerà sugli eventuali problemi che potrebbero sorgere durante questo processo di integrazione. "Ci domandiamo, nello specifico, chi sarà preposto a vigilare che i, non poco, ingombranti inquilini rispettino le regole base di igiene e convivenza? Possiamo metterci nei panni dei loro vicini che dovranno fare i conti con una tranquillità messa a rischio senza essere stati interpellati - continua la Lega -. Siamo ben consci del fatto che i fondi, provenienti dalla solita UE che gioca alla generosità solo con alcune etnie, siano vincolati ma forse è necessario riflettere bene prima di ripetere il disastro della giunta capitolina, costretta a fronteggiare gli ingenti danni provocati negli appartamenti assegnati ai rom".

Insomma, la Lega ha forti dubbi che il processo di integrazione possa andare a buon fine se non vi sono le premesse giusto come, ad esempio, il "cercare un lavoro e inserirsi nel tessuto sociale, tenendo ben a mente che l’accattonaggio molesto e i furti non rientrano nel decalogo dei lavori accettabili", sottolinea la coordinatrice Flauto.

Si sa, i processi di integrazioni non sono mai lineari né indolori: certo è che l'Assessorato alle Politiche Sociali lavora da anni per questo risultato importante.