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Cronaca

Olbia, incendio Grimaldi: paura, testimonianze e inchiesta

Olbia, incendio Grimaldi: paura, testimonianze e inchiesta
Olbia, incendio Grimaldi: paura, testimonianze e inchiesta
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 June 2020 alle 14:00

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Olbia, 19 giugno 2020 - Un gigante bianco che entra nella canaletta del porto con un pennacchio di fumo denso e nero uscire da degli oblò: così inizia l'emergenza incendio della Grimaldi che ieri sera ha tenuto banco nelle cronache locali e regionali. Un paio d'ore di apprensione, domande, paure e rimandi storici: perché tutti i sardi, quando vengono abbinate le parole "incendio" e "nave", non possono non pensare alla tragedia del Moby Prince costata la vita a 160 persone.

Nulla di tutto questo, però, è accaduto ieri: anzi, forse i più spaventati e preoccupati erano coloro che si trovavano a terra e che guardavano da lontano le operazioni di spegnimento e soccorso. Sono le 19 quando scatta l'operazione: il personale della Grimaldi raduna tutti i passeggeri a poppa, il più lontano possibile dalla zona dell'incendio che si trova a prua, in uno dei garage. Sono 155 i passeggeri radunati nel salone e lì rimangono fino alle operazioni di sbarco.

Mentre all'interno la macchina dell'emergenza funziona perfettamente con tutti gli operatori Grimaldi in prima linea, all'esterno succede la stessa cosa: i sistemi di emergenza scattano tempestivamente mentre la nave raggiunge l'area di manovra situata davanti ai moli dell'Isola Bianca.

Un rimorchiatore spruzza a più non posso acqua sulla fiancata, poi ecco la manovra. La nave, osservata da centinaia di persone a terra, si gira e attracca: è questo il momento più atteso, quello cruciale.

Sul molo, un imponente dispiegamento di forze: 5 mezzi dei Vigili del Fuoco, due ambulanze, la Guardia Costiera, la sicurezza portuale. A decine di metri di distanza, cittadini osservano le operazioni di spegnimento e sbarco.

Alla fine, nessun ferito e nessun intossicato. Le testimonianze sono tutte positive: i passeggeri escono alla spicciolata dopo il controllo della temperature, parlano con piacere e si complimentano con il personale di bordo che ha gestito l'emergenza in maniera impeccabile.

"Non ci siamo accorti di nulla - racconta una donna -. Ci hanno radunato a poppa e lì abbiamo aspettato. Non ho visto fumo. Ci hanno tranquillizzato ed è andato tutto bene".

"Nessun ferito, grande lavoro da parte del personale di bordo", dice un uomo.

"Personale preparatissimo e molto organizzato - aggiunge un altro passeggero -. Abbiamo aspettato nel salone con tranquillità. Sono 43 anni che vengo in Sardegna ed la prima volta che succede qualcosa del genere. Gli operatori della Grimaldi sono stati eccezionali".

Sul caso è stata aperta un'inchiesta da parte della Direzione Marittima. A prendere fuoco, presumibilmente per un cortocircuito, è stato un semirimorchio frigorifero.

La nave, ieri, non è ripartita: prima devono finire tutti gli accertamenti. I passeggeri che sarebbero dovuti partire ieri sera sono stati riprotetti dalla stessa Grimaldi con la nave delle 11.

Tutto è bene quel che finisce bene.