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Olbia, il giovane pittore Enrico Deiana racconta la sua esperienza artistica

L'intervista

Olbia, il giovane pittore Enrico Deiana racconta la sua esperienza artistica
Olbia, il giovane pittore Enrico Deiana racconta la sua esperienza artistica
Olbia.it

Pubblicato il 19 November 2023 alle 08:00

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Olbia. Giovane talento locale, Enrico Deiana, a soli 30 anni, vanta già una discreta carriera nell’arte figurativa sia a livello nazionale che in ambito internazionale. La sua passione per l’arte inizia molto presto: già all’età di 7 anni ritraeva dal vivo le persone ed eseguiva riproduzioni a matita di opere classiche dei Grandi della storia dell’Arte come Leonardo e Raffaello. Sin da piccolo aveva ben chiara la sua strada: frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Ed è lì che si laurea, dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Olbia, periodo in cui si dedica, oltre alle materie di indirizzo, allo studio dell’arte classica e dell’anatomia.

Si specializza poi in Progettazione Cura degli Allestimenti Artistici, corso che gli permette di imparare ad allestire mostre, lavorare in gallerie d’arte e organizzare percorsi visivi per gli spettatori. Dal 2017 inizia ad insegnare a Firenze in un’accademia. In seguito apre uno studio privato in Turchia dove insegna per corca un anno, realizzando con i suoi allievi dipinti su commissione, per poi trasferirsi in Cina e insegnare in un liceo artistico arti figurative. Tornato in Sardegna, continua a dedicarsi all’insegnamento, tenendo corsi di disegno e pittura a persone di tutte le età, dai bambini agli anziani, in quanto l’arte è un linguaggio che accomuna tutti. Contemporaneamente, dopo aver vinto diversi concorsi artistici, decide di esporre i suoi dipinti in alcune mostre collettive.

Attualmente oltre ad avere in progetto di aprire un suo studio d’arte, è impegnato in un ciclo di mostre in Italia, che l’ha già visto protagonista a Firenze a settembre, e che gli farà esporre le sue opere a breve a Milano. L’arte pittorica di Enrico è un mix di stile realistico tradizionale ma anche moderno perché tocca temi attuali. La sua pittura, nel corso degli anni, ha subito un’evoluzione dettata da cambiamenti avvenuti a livello personale di visione della realtà. Il pittore racconta: “Fino a pochi anni fa mi concentravo sui problemi, mentre ora sto provando a mettere l’accento sulle soluzioni; prima mi limitavo a fare una critica sociale rappresentando il disagio esistenziale che notavo nella società; i miei erano dipinti piuttosto negativi. In un quadro, per esempio, ho raffigurato un uomo assorbito dal computer, per rappresentare il completo alienamento dell’uomo contemporaneo perso nella tecnologia e distaccato dal mondo. In altri ho trattato il tema della guerra. Ora invece, ho dati una svolta alla mia arte e dipingo scene più positive, dove i problemi sociali non vengono negati o ignorati, ma a cui si fa seguire la proposta di una possibile soluzione come risposta. Ho fatto il salto da uno stile pessimistico e nichilista, ad uno più positivo e propositivo, in quanto la mia arte riflette la visione che ho della realtà della vita, e questa è cambiata grazie alla fede. Ora nei miei dipinti cerco di rappresentare anche la sfera spirituale, perché vedo in Dio la risposta ai tanti perché e problemi dell’uomo anche del postmodernismo e del tempo attuale. È un modo che mi fa sentire più vicino al divino e spero possa aiutare anche gli altri. Gli artisti spesso hanno una certa sensibilità nel captare gli stati d’animo e le esigenze collettive e di trasformarli in rappresentazioni figurative. Io personalmente, sento la necessità di un punto fermo, il bisogno psicologico di sentire di essere su una barca capace di portarmi in salvo nelle tempeste e trovo tutto questo nella figura del Cristo. E utilizzo la mia arte come strumento di ricerca di Dio e crescita nella strada della fede, perché penso che Gesù possa guarire anche l’umanità dei nostri tempi con i suoi malesseri, limiti e difetti”.