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Olbia. Guzzanti tagliata: dura reazione delle opposizioni

Olbia. Guzzanti tagliata: dura reazione delle opposizioni
Olbia. Guzzanti tagliata: dura reazione delle opposizioni
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 July 2016 alle 18:23

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Olbia, 13 Luglio 2016 - L'annullamento dell'evento organizzato dalla Biblioteca Simpliciana, con protagonista Sabina Guzzanti e il suo docufilm "La Trattativa", deciso dall'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Settimo Nizzi ha scatenato una serie di reazioni. Le opposizioni, in particolare, criticano in maniera dura la decisione di cancellare lo spettacolo.

"La neo amministrazione guidata dal nuovo-vecchio Sindaco, Settimo Nizzi, esordisce con la censura, un segnale affatto positivo per la Comunità olbiese - dichiara in una nota stampa l’esponente di Sel ed ex assessore alla Pubblica istruzione del capoluogo gallurese, Giovanni Antonio Orunesu -.Per giustificare la cancellazione di un evento in programma da tempo l’assessore Sabrina Serra si lancia in una filippica contro il film e la sua regista e si erge a difensore degli Olbiesi, che sarebbero stati offesi dalla proiezione del film in quanto elettori di Forza Italia. Una lettura fantasiosa, quella dell’assessore, che avrebbe dovuto far scegliere i cittadini di Olbia e non decidere per loro. Iniziare con la censura, proprio nel settore culturale riporta a un passato di cui nessuno sente la nostalgia".

Sulla stessa linea d'onda anche Carlo Careddu, consigliere comunale del Partito democratico ed ex assessore all'Urbanistica. "L’Amministrazione Comunale di Olbia censura la proiezione del docufilm “La Trattativa” di Sabina Guzzanti, definendola “offensiva” nei confronti del leader e del partito di riferimento del sindaco Nizzi.L’iniziativa era stata inserita nell'ambito della rassegna “Sul filo del discorso”, organizzata dalla Biblioteca comunale - scrive Carlo Careddu sul suo profilo Facebook -.L’obiettivo era ed è evidentemente quello di stimolare il dibattito e il confronto in città e di contribuire alla crescita culturale di tutti, e ciò al di là delle appartenenze partitiche e del pensiero politico di ciascuno.Quando la precedente Amministrazione ha pensato alla Guzzanti, infatti, pensava di dare alla comunità olbiese e non solo una chiave di lettura sulla trattativa Stato-Mafia, senza necessariamente aderire a quella ricostruzione.Soprattutto, la presenza di Sabina Guzzanti e di Rita Borsellino, sorella di Paolo Borsellino, Giudice ucciso dalla mafia, è un passo avanti verso l’affermazione della cultura della legalità nella nostra città e una importante testimonianza di vita vissuta contro la criminalità organizzata.La Coalizione civica e democratica condanna fortemente questo assurdo atto di censura preventiva del sindaco Nizzi e della sua delegata alla cultura: una vera e propria limitazione della libertà di pensiero.Noi, infatti, siamo qui per difendere il diritto costituzionale relativo alla libertà di pensiero contro qualsiasi censura. Abbiamo quindi deciso di reagire organizzando comunque la proiezione del film - e il successivo dibattito".

Compatta la galassia grillina che ruota attorno al Movimento 5 Stelle Olbia e ai due portavoce-consiglieri comunali eletti Maria Teresa Piccinnu e Roberto Ferinaio. Dai numerosi commenti presenti in rete emerge il più totale dissenso. "Vergogna", tuona la pagina ufficiale del M5S olbiese; "È assurdo!! Si parla tanto di libertà, di comunicazione ma alla fine...", scrive Sonia C., rispondendo a un post di Teresa Piccinnu che si limita a riportare il comunicato stampa diramato dal Comune di Olbia; "Dovrebbe venire comunque, camminare per il centro affiancata dai suoi sostenitori, tipo marcia per l'onestà. Sarebbe come camminare con Borsellino e Falcone", ribatte Valentina D. ."Bisogna parlare di mafia, la mafia vive dei silenzi della politica. Benchè le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli, definire Silvio Berlusconi, nel giorno della scomparsa di Bernardo Provenzano, “ il padre nobile della politica del centrodestra “ è un ossimoro che stride contro la realtà di un pregiudicato per frode fiscale, che con vergognose leggi ad personam ha evitato il confronto con la giustizia - dichiara il consigliere comunale pentastellato Roberto Ferinaio -. Cosa non riuscita al co-fondatore di Forza Italia, socio in Publitalia e Fininvest e politico sino al 2013, Marcello Dell’Utri, che sconta sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, reato voluto fortemente da Falcone e Borsellino. In loro memoria dico no alla censura".