Olbia, disfatta Sa Corroncedda: cittadini imbavagliati, la minoranza si ribella e Nizzi non risponde

Olbia, 01 novembre 2019 - Chi si aspettava delle risposte precise e concrete, basate sui numeri e i documenti sul disastro di Sa Corroncedda (e non solo), è rimasto a bocca asciutta per l'ennesima volta.

Nell'aula di Poltu Cuadu, ieri pomeriggio, si è celebrato il definitivo scollamento tra la realtà vissuta dai cittadini (rappresentata dai comitati presenti in aula a cui è stata negata la parola) e quella propinata dalla maggioranza e dal sindaco Settimo Nizzi in un monologo infarcito di parolacce e ben poco rispetto per le istituzioni e gli stessi avversari politici rei di aver portato in aula un argomento scottante.

Com'era facile da prevedere, la chiusura totale alla cittadinanza per rinsaldare la maggioranza e preservare il sindaco dalle domande degli olbiesi ha dato vita a una doppia protesta.

La minoranza, dopo aver letto la mozione, ha lasciato l'aula in segno di ribellione e di solidarietà nei confronti dei cittadini a cui è stata negata la parola su un argomento di così vitale importanza.

I comitati, presenti in grande numero, hanno seguito - imbavagliati - la minoranza e insieme ai consiglieri hanno creato un consiglio comunale parallelo per fare ciò che l'amministrazione Nizzi ha negato ai cittadini: porre domande, esigere risposte, chiarire dubbi, avanzare proposte.

Il tutto in diretta Facebook per raggiungere tutti gli olbiesi che non hanno potuto raggiungere il Consiglio comunale.

Dentro l'aula, invece, si è consumato il monologo del "Re Solo": solo al comando, isolato idealmente dalla sua città e dai suoi concittadini che chiedono risposte che lui non dà, solo anche dal punto di vista politico perché di fatto la minoranza - uscendo - ha sottolineato l'inutilità di un Consiglio comunale che si è trasformato, negli anni, in una monarchia assoluta.

Gli unici numeri citati sembrano averepoco a che vedere con l'attività del Nucleo Ambientale della Polizia Locale compiuta a Sa Corroncedda tra il 2016 e il 2019 messa in luce da un accesso agli atti della minoranza.

Il sindaco Nizzi non ha spiegato, nemmeno lontanamente, perché per due anni la Polizia Locale di Olbia non ha fatto nemmeno un rapporto sullo stato del campo nomadi che, nel frattempo, si è trasformato in una gigantesca bomba ecologica.

Questo aspetto, centrale per comprendere chi ha fatto (o non ha fatto) cosa, è stato bellamente saltato a piè pari.

Gli unici numeri snocciolati riguardano degli interventi fatti "al di fuori del contratto di appalto per il recupero dei rifiuti": 1100 interventi nel 2016, 2000 nel 2017, 2000 nel 2018 e altri 2000 nel 2019.

Nel lungo monologo del sindaco Nizzi, in cui non sono mancate le parolacce rivolte agli avversari, tali numeri non vengono spiegati: non spiega, Nizzi, chi ha fatto i controlli, che tipo di controlli sono, che risultati hanno portato.

Nizzi non ci dice, per esempio, quanto ci sono costati questi interventi fuori contratto, non ci dice dove questi 5,4 interventi al giorno (domeniche e festivi compresi) sono stati fatti, non ci dice se sono stati incrociati i dati delle utenze elettriche con le utenze tari per scovare i furbetti inquinatori.

Nel lungo monologo non viene detto quanto costerà la bonifica di Sa Corroncedda, non viene spiegato se - come ha scritto l'Unione sarda lo sorso 29 ottobre - se ne occuperà l'Aspo e in che termini, non viene spiegato se l'area verrà semplicemente liberata dai rifiuti o se verrà compiuta una vera e propria bonifica ambientale con precedente caratterizzazione dell'area.

L'unica risposta, seppur parziale, arriva proprio a noi di Olbia.it che giusto l'altro giorno chiedevamo conto del cancello posto all'ingresso di Sa Corroncedda.

"Quel campo verrà chiuso, lo stanno già chiudendo. Verrà messa la guardiania 24 ore su 24", dice il sindaco nel monologo.

Ottima notizia:

• Chi farà la guardiana?
• Quanto costerà alle casse comunali?
• Per quanto tempo durerà?