Olbia, discarica Spiritu Santu: "Cipnes ha pensato ai profitti"

Olbia, 30 novembre 2018 - Manca poco alla riunione del Comitato di Murta Maria in cui si parlerà della discarica di Spiritu Santu e dell'indagine in corso che ha portato al sequestro di una piccola area dell'impianto.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Partito dei Sardi con parole misurate, ma pesanti soprattutto in riferimento al ruolo del Cipnes.

"Precisiamo che a sin da ora che gli interventi presso l’Unione Europea hanno un valore simbolico serappresentano una istanza locale come quella olbiese, in quanto l’Unione Europea può esprimere ungiudizio formale e applicare le relative sanzioni, attraverso procedure di infrazione, solo ed esclusivamenteagli stati membri, nel nostro caso lo stato Italiano, e quest’ultimo per competenza (e se lo vuole) puòscaricare la responsabilità del pagamento della sanzione sulla regione o regioni ove si è commessal’infrazione.Pertanto nel caso di Spiritu Santu l’azione politica e di pressione deve essere svolta esclusivamentesull’Assessorato alla difesa dell’ambiente della Regione Sardegna, affinchè adotti provvedimenti urgenti estraordinari a favore della salute della cittadinanza di Murta Maria e di chiunque ne sia coinvolto", si legge nella nota stampa.

"La discarica di Spiritu Santu non è solo un problema locale, seppur importantissimo, ma è specialmente unproblema della Sardegna e come tale deve essere trattato. Non ci deve essere pertanto un uso elettoraledella discarica, ma anzi questo deve essere un modo per tutti i portatori di interesse, compresi i partitipolitici, di fare massa critica in forma unitaria per affrontare un problema che oggi si riversa sui cittadini eturisti, domani sulle prossime generazioni che verranno", prosegue la nota.

"Le indagini e il sequestro sono merito esclusivo della tenacia e perseveranza dei cittadini diMurta Maria, del loro comitato di quartiere e delle competenze che loro stessi hanno messo in campo - specifica il Partito dei Sardi Olbia -. Siamo convinti che solo attraverso una gestione unitaria tra tutti i portatori di interesse di qualsiasi genereo connotazione politica, si riuscirà a porre fine a questo indecente modo di gestire il territorio".

In chiusura, la stoccata diretta al Consorzio industriale: "Infine una nota anche per il CIPNES. È vero che i rifiuti speciali posso essere fonte di business per chi ligestisce, ma è altrettanto vero che chi lo fa si assume anche una grande responsabilità nei confronti di chivive il territorio. Il CIPNES ha sempre pensato ai profitti mai alla gestione sostenibile del territorio, ove persostenibile non significa produrre gas o energia, ma anche non accettare di inquinare ulteriormente i luoghiin cui si vive".