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Olbia: Nizzi resuscita il progetto Costa Turchese

Olbia: Nizzi resuscita il progetto Costa Turchese
Olbia: Nizzi resuscita il progetto Costa Turchese
Angela Galiberti

Pubblicato il 28 December 2016 alle 17:59

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Olbia, 28 Dicembre 2016 - L'urbanistica sarà la materia cardine di tutto il 2017. Così, almeno, traspare dalle parole pronunciate dal sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che questa mattina ha tenuto la tradizionale conferenza stampa di fine anno.

Tra i tanti argomenti trattati o sfiorati, ce n'è stato anche uno molto spinoso: quello relativo al progetto di Costa Turchese, la 'colata di cemento' a sfondo turistico che avrebbe dovuto incunearsi nel bellissimo promontorio di Capo Ceraso. Territorio, questo, ad altissima valenza ambientale di proprietà della Edilizia Alta Italia, cioè della famiglia Berlusconi.

Di questo mega-progetto se ne parla daglispumeggianti anni '80: altri tempi, altra economia, altra 'coscienza ecologica'. Il progetto originale prevedeva la bellezza di un milione e centocinquantanove milioni di metri cubi per un totale di 120 miliardi di vecchie lire di investimento. L'idea era quella di costruire un immenso comprensorio turistico quasi a picco sul mare con alberghi, villette, campi da golf. Insomma, posti letto con relativi servizi al turista (e tanti posti di lavoro). In questi 36 anni, il progetto Costa Turchese è stato ridimensionato, limato, adattato ai tempi (e alle normative), ma comunque non è mai sparito. Alla fine, i metri cubi progettati sono diminuiti a 250mila.

Poi è arrivato Renato Soru con il famigerato PPR, piano paesaggistico regionale, che ha bloccatotutto. Correva l'anno 2006: i legali dell'Edilizia Alta Italiahanno ricorso al Tar Sardegna e dopo ben 9anni, nel 2015,è arrivatala sentenza dei giudici amministrativi che hannorespinto il ricorso e bloccato 'le ruspe'.

Oggi, la notizia di una possibile 'resurrezione' di tale progetto - presumibilmente aggiornato ai tempi (gli olbiesi mal digeriscono le recinzioni a Capo Ceraso, figurarsi le villette) e alle nuove normative. A domanda precisa, il sindaco Settimo Nizzi non ha smentito un suo possibile revival: anzi, sarebbe intenzionato ad avviare un dialogo con i proprietari dei terreni perrilanciarlo.

Al momento, i 700 ettari di Capo Ceraso rappresentano una stupenda area naturalistica vergine a picco sul mare perfetta per il trekking, le passeggiate, il birdwatching e la fotografia. A livello di strutture turistiche, la zona è provvista di alcuni residence e di un albergo.