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Pubblicato il 07 October 2019 alle 10:56
Olbia, 07 ottobre 2019 - Per la prima volta, non senza qualche difficoltà, l'opposizione del Consiglio Comunale si trova compatta nel chiedere a gran voce le dimissioni del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, e dell'intera maggioranza.
Il casus belli è la bomba ecologica di Sa Corroncedda: il simbolo più eloquente delle decine e decine di discariche abusive, più o meno grandi, diffuse nell'intero territorio comunale.
Sabato pomeriggio l'opposizione al completo si è presentata a Sa Corroncedda per fare il punto della situazione, chiedere la discussione di questo tema in un Consiglio comunale aperto e chiedere le dimissioni del Sindaco.
Parole di fuoco, quelle della minoranza, che fanno presagire una dura lotta politica senza esclusione di colpi su un argomento molto sentito in città.
"Questa è una bomba ecologica composta da ogni cosa, qua c'è di tutto e non è stato fatto in poche settimane - spiega il consigliere Rino Piccinnu, ex assessore alle Politiche Sociali -. Abbiamo lasciato il campo in ordine con gli assistenti sociali che venivano 3 volte a settimana. Non bastano i proclami fatti oggi. Ci si è resi incapaci di gestire tutto questo. Ci dicono sempre che dobbiamo studiare, questo non è che il risultato dell'uomo solo a comando".
Davide Bacciu, dopo aver sottolineato la compattezza raggiunta in opposizione, attacca: "Più di una volta abbiamo ribadito la vergognosa situazione in cui versano le periferie. Qua c'è un continuo abbandono di rifiuti e mai questa maggioranza ne ha voluto parlare.Èvergognoso come è stato trattato l'argomento. Il sindaco ha detto che non si poteva fare nulla. Poi, grazie ai comitati, ai cittadini si viene conoscere questo danno. Se non è capace di gestire la città se ne vada".
Roberto Ferinaio ipotizza persino un presunto collegamento tra l'emergenza e la discarica di Spiritu Santu.
"Qua la risposta è sempre la solita: ci stanno pensando, ci stanno lavorando. La commissione all'ambiente si è riunita, quest'anno, solo due volte. Avremmo speso meno soldi con un controllo costante e invece questo è proprio il risultato del mancato controllo! Questa è una scelta politica per disincentivare la differenziata e ampliare la discarica di Spiritu Santu. E la soluzione ultima qual è? Far pagare il cittadino".
Poi la parola passa all'ex assessora alla Sicurezza, Ivana Russu, che ben conosce la situazione del campo rom.
"Se hanno le mani legate significa che questo è un fallimento e quindi se ne devono andare a casa - sottolinea Patrizia Desole, consigliere comunale e cittadina che vive costantemente questo problema -. Questa non è l'unica discarica. Questa amministrazione non può chiudere gli occhi di fronte a questa situazione. Vadano a casa tutti".
Sulle tasse e sui soldi incamerati dal Comune si concentra il consigliere Amedeo Bacciu.
"Vi dovete dimettere, la città vi ha messo là per lavorare - incalza Antonio Loriga -. Qua c'è un sindaco non fa il sindaco, forse gli interessa fare l'assessore urbanistica. Siamo al delirio totale. C'è bisogno dell'intervento del Prefetto? In questi anni portano avanti i nostri progetti, progetti ideati da questa amministrazione non ce ne sono".
Infine, chiude il tutto il consigliere regionale Roberto Li Gioi. "Qua ci sono due punti importanti. Il primo è che questa è solo la punta dell'iceberg. Il secondo, è che forse siamo di fronte a una situazione creata ad hoc".
Questa mattina, a Sa Corroncedda, il sindaco incontra le associazioni di categoria e sindacati: tutti soggetti importanti, con cui concertare qualcosa, ma che non sono certamente sceriffi o agenti del Nucleo Ambientale.
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