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Olbia, battesimo gallurese per i parlamentari 5 stelle

Olbia, battesimo gallurese per i parlamentari 5 stelle
Olbia, battesimo gallurese per i parlamentari 5 stelle
Angela Galiberti

Pubblicato il 25 May 2013 alle 16:03

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Olbia - Sono venuti in Gallura per ascoltare, prendere appunti e conoscere la realtà della Gallura. Perchè, nonostante non siano stati eletti nel Nord-est Sardegna, i quattro cittadini/onorevoli eletti nel Movimento 5 Stelle devono per forza di cose cercare di rappresentare le istanze dell'intera isola nel gruppo dei grillini. Non c'è solo la Carbosulcis e non c'è solo la grande industria in crisi in Sardegna. C'è anche la Gallura: un tempo locomotiva galoppante, oggi creatura zoppicante. Alla riunione di questa mattina, svoltasi nella sala conferenze dell'Expò, hanno partecipato Paola Pinna, Andrea Vallascas e Roberto Cotti (Manuela Serra è arrivata nel pomeriggio da Roma). I primi due deputati, gli altri senatori. I quattro hanno preso la parola per primi descrivendo, in breve, l'attività parlamentare di cui sono protagonisti. Poi è stato il turno delle "Istanze" del territorio. Il primo a prendere la parola è stato Ciriaco Pileri, portavoce del Comitato civico per il Tribunale ad Olbia. "Noi vi consegnamo il disegno di legge che abbiamo preparato - ha detto Pileri riferendosi ai parlamentari cinquestelle - non vogliamo che voi lo depositiate, vogliamo che voi studiate la situazione". Poi è stato il turno delle attività produttive: CNA, Confartigianato e Confindustria. Le tre associazioni hanno suonato un vero e proprio "requiem". La Gallura, fucina di centinaia di piccole e medie imprese, è in crisi e non ce la fa più. Il 49% degli artigiani non riesce a versare i contributi per la pensione, le tasse sono troppo alte, la cassaintegrazione è diventata la regola. Servono strumenti nuovi, serve un nuovo slancio. Le tre associazioni hanno, in sostanza, dato voce a chi non ha voce. I licenziamenti delle grandi industrie fanno più notizia dei piccoli imprenditori che ogni giorno mandano a casa 1 o 2 persone. Ma quei pochi dipendenti, se sommati, si trasformano in una massa silenziosa di disperazione. Ecco cosa hanno raccolto i parlamentari del Movimento 5 Stelle: un territorio affogato dalle tasse, dalla crisi e dalla burocrazia che chiede riforme. Quelle vere.