La processione dei migranti lungo le rotte del Mare Mediterraneo procede tristemente e ininterrottamente ormai da anni. La fame, le guerre, le dittature, sono le principali cause che spingono quotidianamente migliaia di migranti alla fuga dal loro Paese per salvare la propria vita e cercare di costruirne una migliore. Un numero impressionante di persone affronta il mare per raggiungere il nostro Paese, ammassandosi su barconi fragili e mettendo la propria vita nelle mani di trafficanti senza scrupoli. Spesso, troppo spesso, molti di loro perdono la vita durante il tragitto, e per i sopravvissuti il sogno di una vita dignitosa si rivela solo un calvario.
Sa poltiscione de sos disamparados Mare nostru est testimonzu mudu de sa sorte de sos ilmentigados. In poltiscione, de decoro nudu, bisonzu 'e pòberos disarcados. Sa terra amada, cun mal'ajudu, lassadu ant issos, malassortados. Àfrica, irmurinadas ti mudant, gherras e fàmine lughe ch'istudant. Galdianos sos astros in su chelu, galu acudende sunt a fundaghe òmines tèteros e chena telu, tristu su mare lis donat sa paghe, a lagrimas sicas ponet su velu, sa morte acabbat su faghe faghe. Mare de ruju in fundu est brutu, in chelu ancora b'est su corrutu. Bighinos nostros fràigant su muru, pedras chi mustrant s'indiferéntzia, orijas tupant, custu est siguru. Ispestantu tenimus passèntzia, retzimus istranzos cun med'incuru, arrennegos, ma neta cussèntzia. Àfrica, sona totu sos tamburos, intona cantos ch'imbolant sos muros. © Vanna Sanciu
Traduzione La processione dei derelitti Il nostro mare è muto testimone della sorte dei dimenticati. In processione, senza decoro, sfila il bisogno dei poveri disperati. La terra amata, con criminale aiuto, hanno abbandonato, poveri sfortunati! Africa, i tuoi tramonti esaltano la tua bellezza, ma la guerra e la fame spengono le luci dell'incanto! Guardiani gli astri nel cielo, continuano a precipitare negli abissi marini uomini ignudi e privi di vita, così il mare dona loro la pace e stende un velo pietoso su quel dolore senza lacrime; la morte pone fine all'affannosa ricerca di una vita migliore. I fondali del nostro mare si sono tinti del loro sangue, in cielo c'è ancora il lutto per quelle perdite. I nostri "vicini" hanno innalzato un muro, quelle pietre sono il simbolo dell'indifferenza, si tappano le orecchie, questo è certo. Nel frattempo, noi pazientiamo e accogliamo gli ospiti interessandoci della loro sistemazione e gestendo tanti conflitti, ma la nostra coscienza è pulita. Africa, suona tutti i tamburi e intona canti che abbattano i muri!
