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Cronaca

Internet in Sardegna: qual è la situazione?

Internet in Sardegna: qual è la situazione?
Internet in Sardegna: qual è la situazione?
Olbia.it

Pubblicato il 20 August 2020 alle 14:00

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Cagliari, 20 agosto 2020 - Non tutti lo sanno ma l’Italia è stata una delle prime nazioni europee ad avere accesso ad Internet. La prima connessione si è avuta a Pisa, nel lontano 1986, quando grazie ad un team di ricercatori fu possibile mettersi in contatto con la stazione satellitare di Roaring Creek, in Pennsylvania, grazie al “Butterfly Gateway”, un computer con il nome di una farfalla ma grande come un armadio. Subito dopo l’Università di Pisa, due connessioni furono stabilite anche con il Politecnico di Torino e con l’Università di Genova. La rete si preparava a uscire dalle mura accademiche. Nel 1991, infatti, è nato il World Wide Web (“www”), il servizio che ha resto internet accessibile anche agli utenti comuni.

A settembre del 1992 veniva inaugurato crs4.it, il primo sito web italiano accessibile da browser, creato dal Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi superiori della Sardegna. E nel 1994, ancora in Sardegna, nasceva il primo quotidiano online d’Italia: L’Unione Sarda. Da qui alla nascita di siti di comparazione come casinoonline.it il passo è stato piuttosto breve.

La Sardegna, dunque, come una delle protagoniste assolute della diffusione di internet in Italia. Ma qual è la situazione attuale? All’inizio dell’anno il Ministero per lo Sviluppo Economico ha scelto la Sardegna per dare il via alla sperimentazione del 5G. Oltre a Cagliari, sesta città italiana coinvolta dell’uso delle frequenze del 5G, sono stati interessati anche numerosi centri urbani più piccoli, come Segariu, Pompu e Noragugume. Il termine 5G viene usato per indicare la quinta generazione di connessioni mobile, che permette una diffusione dei dati molto più veloce rispetto a quella precedente. Prendendo come paragone il 4G, infatti, le velocità di download e di upload arrivano a essere dalle 100 alle 1000 volte maggiori: basti pensare che, per il download di un contenuto come un film in 4K, sarebbero necessari solo pochissimi secondi. Si tratta di un tipo di connessione che utilizza le onde millimetriche, ossia delle onde radio comprese tra i 30 e i 300 GHz.

Prosegue intanto nelle aree bianche la realizzazione delle infrastrutture per la banda ultra larga. In 136 comuni, infatti, è prevista l’attivazione della fibra ottica nelle zone in cui non c’è previsione di investimento privato. L’intervento pubblico, attraverso lo stanziamento di risorse adeguate, è fondamentale in quelle aree che, non coperte ancora da Internet a banda larga, sono a cosiddetto fallimento di mercato, ovverosia dove il numero di potenziali utenze domestiche e commerciali attivabili è così basso da essere di scarso rilievo economico per un operatore telefonico privato che dovrebbe investire. La tecnologia ADSL, ormai datata e superata, non può più essere infatti al giorno d’oggi la risposta per l’accesso alla Rete Internet caratterizzata da una sempre più crescente mole di contenuti che sono fruibili solo con le connessioni in banda ultralarga.

Da un recente rapporto della Confartigianato Sardegna, inoltre, è emerso che nella Regione è in forte crescita il numero di micro e di piccole imprese che, per vendere, fanno leva in tutto o in parte sul canale online attraverso l’e-commerce. Così come sul territorio il 63% degli internauti sardi acquista online beni e servizi.

L’accesso ad Internet, quindi, permette a migliaia di micro e di piccole imprese di spingere in alto i propri ricavi intercettando nuove fette di mercato in linea con quelle che, tra l’altro, sono le nuove abitudini di acquisto dei consumatori. Non a caso, entro la fine del 2021, la Confartigianato stima che altre 5.000 micro e piccole imprese sarde sfrutteranno come canale di vendita proprio il commercio elettronico.

L’importanza del turismo digitale

Il turismo, come è ovvio che sia, è uno dei punti cardine dell’economia della Sardegna. Ed in questo scenario internet irrompe in maniera davvero clamorosa. Per meglio comprendere in quale direzione si stia muovendo il mercato dell’industria turistica è sufficiente leggere i dati più aggiornati elaborati da Hotel e compagnie di viaggio. Secondo recenti studi circa il 52% dei viaggiatori utilizza abitualmente i social media per il turismo per trovare un’ispirazione di viaggio.

Numeri importanti che ci dimostrano ancora di più come siano cambiate le abitudini sociali e comunicative di un turista tipo. Il turista 3.0 prepara la valigia controllando online il meteo, prenota un aereo direttamente sul web, decide in quale hotel soggiornare cercando su Google. Anche la classica cartina cartacea con i monumenti da visitare è stata sostituita da app in grado di mostrare i punti più interessanti della località visitata e invia un alert quando ci sono eventi particolarmente interessanti o quando ci sia avvicina nei pressi di un monumento di particolare interesse. Una tendenza nata con l’avvento di Internet e definitivamente esplosa con il consolidamento degli smartphone. social media hanno trasformato radicalmente il modo con cui molte aziende operanti nel settore turistico devono comunicare con i loro mercati di riferimento. Nel settore dei viaggi e dell’ospitalità, la crescita di Internet e la crescente popolarità dei canali social hanno modificato le strategie di marketing turistico.