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Il comune affida i siti archeologici all’associazione ArcheOlbia

Il comune affida i siti archeologici all’associazione ArcheOlbia
Il comune affida i siti archeologici all’associazione ArcheOlbia
Olbia.it

Pubblicato il 12 July 2011 alle 02:42

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I siti archeologici torneranno a sorridere. Le erbacce e i rifiuti non oltraggeranno più i resti del passato millenario della città. Una mix di negligenza e noncuranza che l’amministrazione comunale di Olbia intende arginare ponendo rimedio ad una situazione imbarazzante. Dopo il bando sulla gestione dei monumenti cittadini, non aggiudicato dall’unica cooperativa partecipante a causa di requisiti mancanti, l’amministrazione interviene per raddrizzare una condizione d’emergenza. Lo fa tramite l’affidamento temporaneo della gestione dei siti archeologici ad ArcheOlbia, un’associazione composta da giovani laureati in archeologia, sino al 31 dicembre 2011. Ufficializzata ieri mattina durante una conferenza stampa, la decisione, ritenuta inopportuna da alcuni, ha scatenato una folta polemica virtuale su Facebook, ma è difesa a spada tratta dall’assessore alla Cultura Vincenzo Cachia:«Non potevamo tenere i siti chiusi durante l'estate. Abbiamo scongiurato il pericolo scegliendo ArcheOlbia»

L'affidamento è accompagnato dallo stanziamento di circa 77mila euro, somma destinata esclusivamente al programma di manutenzione e di promozione. I siti archeologici interessati dal progetto sono i più significativi dell’intero territorio: tombe dei giganti, fattoria romana di S’Imbalconadu, acquedotto e cisterne romane, nuraghe Riu Mulinu, pozzo sacro di Sa Testa, acquedotto di via Canova, mura puniche di via Torino. Il castello di Pedres, non incluso nel contratto, sarà comunque visitabile grazie al servizio di assistenza turistica assicurato da ArcheOlbia. Il piano di riqualificazione prevede punti essenziali: pulizia dei siti (già ultimata presso alcuni monumenti), promozione turistica, incremento della cartellonistica e della segnaletica, messa in sicurezza e adeguamento dei siti tramite il ripristino dell’illuminazione e dei servizi essenziali. Inoltre, con il finanziamento stanziato dal comune, verranno assunte alcune guide qualificate da affiancare agli associati dell’ArcheOlbia che, in quanto volontari, non percepiranno alcun compenso, se non il rimborso per le spese relative agli spostamenti. Una sinergia di interventi che aggiunge un ulteriore tassello al recupero e alla salvaguardia del patrimonio storico di Olbia, per troppi anni soggiogato dall’incuria e dal disinteresse generale.