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Comune di Olbia: a rischio approvazione del bilancio

Comune di Olbia: a rischio approvazione del bilancio
Comune di Olbia: a rischio approvazione del bilancio
Olbia.it

Pubblicato il 14 June 2012 alle 10:12

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Il gruppo consiliare del PDL esprime con un comunicato stampa la sua preoccupazioneper quanto non fatto dall’amministrazione comunale di Olbia:
"Per la prima volta dopo 15 anni, il Bilancio annuale di previsione per l’esercizio 2012, larelazione previsionale e programmatica 2012/14, il Bilancio pluriennale per il triennio2012/14, rischia di non essere approvato nei termini previsti dalla legge.
Il termine ordinario previsto dalla legge del 31/12/2011 è stato più volte prorogato dalMinistero dell’Interno e attualmente è fissato al 30/06/2012.
Alla data odierna non sussistono a norma di regolamento di contabilità comunale, i tempitecnici per approvare entro la data del 30/06/2012 quanto in oggetto.
Lo stesso regolamento consente la convocazione del Consiglio Comunale sul bilancio,trascorsi 25 giorni dalla data di deposito della proposta di delibera presso gli ufficifinanziari. Il deposito è avvenuto venerdì 8 giugno ma la notifica è arrivata ai consiglierilunedì 11 giugno, data da cui si conteggiano i 25 gironi.
Solo una eventuale proroga dei termini da parte dello stesso Ministero dell’Interno,consentirebbe a questa amministrazione di non farsi commissariare il Bilancio e discampare ad un ulteriore brutta figura.
A norma del T.U. degli Enti locali, art.141 comma 2, si rischia il commissariamentodell’Ente e lo scioglimento dello stesso.
Il ritardo accumulato dall’Amministrazione che attualmente governa la Città, è sintomo diuna gestione non attenta della macchina amministrativa e dimostra una preoccupanteincapacità di programmare uno sviluppo serio e accurato.
Ogni ufficio comunale, fino a quando non sarà approvato il Bilancio di previsione e ilrelativo PEG (piano esecutivo di gestione), lavorerà in esercizio provvisorio, con tutte lelimitazioni che questo comporta.
Non sarà possibile programmare investimenti, predisporre progetti per partecipare a bandidi finanziamento, subiranno inevitabili ritardi tutti i servizi alla persona, le gare di appalto ei bandi comunali, la manutenzione delle scuole, la sistemazione viaria, la campagna diprevenzione incendi, e tutti i servizi che l’amministrazione non sarà in grado di garantire.
Nella migliore delle ipotesi, sempre confidando nella proroga dei termini, il bilancio saràapprovato, a metà del mese di luglio e il PEG non prima della fine dello stesso mese. Ciòvuol dire che forse nel mese di settembre questa amministrazione incapace, sarà in gradodi lavorare con il nuovo bilancio. Considerato che a fine di novembre generalmente laspesa viene bloccata per le ricognizioni di bilancio, è facile intuire che su 12 mesidisponibili, si lavorerà con certezza di risorse solo nel trimestre settembre-novembre 2012.
La tanto proclamata riorganizzazione degli uffici e dei servizi attuata da chi governa, hafondamentalmente paralizzato l’Ente, ottenendo effetti devastanti che hannosostanzialmente declassato il Comune di Olbia, un tempo eccellenza fra i Comuni italiani.
Tutto questo nonostante i diversi contratti di consulenza proprio sulla materia di bilancio,che questa amministrazione ha affidato durante l’anno a fior di docenti, consulenzeregolarmente e profumatamente onorate.
Ad un anno di insediamento di questa amministrazione, abbiamo assistito solo a proclamipopulistici, e nessuna importante tematica è stata minimamente affrontata.
Sembra quanto mai paradossale fare la danza della pioggia per sperare in una ulterioreproroga dei termini di approvazione del bilancio, che in ogni caso arriverà con unimbarazzante ritardo.
La restituzione della superdelega e la richiesta del cambio di passo da parte delConsigliere Gianpiero Scanu è la dimostrazione che il progetto della CoalizioneDemocratica ha sostanzialmente fallito. Se pur con le contrapposizioni del caso, per ilbene della Città è sicuramente un fatto negativo che l’unica persona in grado di tracciareuna rotta di governo ben definita, abbia tirato i remi in barca.
Infine, l’istituzione del così detto “intergruppo”, secondo il nostro giudizio non è ladimostrazione di una raggiunta maturità politica e centralità del consiglio, anzi è ladimostrazione che la giunta non è libera di operare, ma nell’espletamento delle propriefunzioni è costantemente sub judice dei presidenti di commissione e di tutti capi gruppo,rallentando inevitabilmente l’azione amministrativa."