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Pubblicato il 06 July 2016 alle 17:01
Sassari, 06 Luglio 2016 -A conclusione di una complessa e articolata attività d’indagine, condotta daiCarabinieri della Compagnia di Sassari a partire dal gennaio scorso, sono stateeseguite tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettantisoggetti di nazionalità nigeriana, resisi responsabili di spaccio aggravato e continuatodi sostanze stupefacenti.
I provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari delTribunale di Sassari sono stati emessi a seguito delle indagini – coordinate dalSostituto Procuratore dott. Mario Leo – effettuate per diversi mesi dai militaridell’Arma nel centro storico, precisamente nella zona tra Piazza Mazzotti e la partebassa del Corso, dove era stato notato un frequente viavai di noti tossicodipendenti.
Sono stati necessari lunghi appostamenti per individuare con precisione il luogo incui avvenivano gli scambi e le dinamiche della cessione dello stupefacente, per giuntain un contesto ambientale ostile agli investigatori, caratterizzato da un non facileaccesso e dalla presenza di “vedette” in grado di dare l’allarme al passaggio di forzedi polizia.
La “centrale dello spaccio” è stata infatti individuata nella stretta via Infermeria SanPietro, dove gli occupanti dell’immobile erano in grado di monitorare a distanza levie d’accesso e riconoscere gli acquirenti prima di farli entrare nell’abitazione. Laprassi era sempre la stessa: dopo aver aperto la porta blindata che proteggeval’ingresso, veniva effettuato un primo controllo sulla strada, facendo attenzione atenere ben chiuso un cancello in ferro posto a ulteriore protezione dell’immobile.Dopo aver identificato l’acquirente quale persona “già conosciuta”, solo in assenza diulteriori sospetti o anomalie, veniva allora consentito l’ingresso. Per uscire si seguivala medesima procedura: anche in tal caso era necessario assicurarsi che non vi fosseroimprovvisi ingressi indesiderati.
Nel corso dei servizi di osservazione appositamente predisposti, i Carabinieri inborghese della Compagnia di Sassari, una volta compreso il meccanismo, sonoriusciti a fare una serie di riscontri e avere così la prova materiale che le tante visite adomicilio non erano affatto casuali. Chi si recava in quell’abitazione lo faceva conl’unico scopo di approvvigionarsi dello stupefacente e per farlo era disposto a pagarein contanti ovvero anche a cedere beni personali, come computer e cellulari.
Nella giornata di ieri l’operazione di sevizio è stata portata a termine. Dopo averindividuato idonei nascondigli, i militari dell’Arma sono restati in attesa per diverseore e, alla prima occasione utile, quando un potenziale acquirente ha bussato allaporta dell’abitazione e gli occupanti, eseguite le verifiche di routine, hanno aperto,hanno fatto ingresso nei locali prima che gli interessati riuscissero a chiudere la porta.
Nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati circa 12 grammi dieroina e quasi 5000 euro in contanti, frutto di tutta la droga spacciata in precedenza.Espletate le formalità di rito, per i coniugi H.E.(classe 1989) eS.T.(classe 1986) e per il loro complice W.O.(classe1988) si sono quindi aperte le porte del carcere di Bancali, dove i tre dovranno restarea disposizione dell’Autorità Giudiziaria con l’accusa di spaccio aggravato econtinuato in concorso tra loro: risultano infatti essere almeno 8 gli episodi di spacciodocumentati dai Carabinieri.
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