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Berchidda: i Sindaci dicono "no" all'elettrodotto

Berchidda: i Sindaci dicono
Berchidda: i Sindaci dicono
Angela Galiberti

Pubblicato il 20 July 2015 alle 17:46

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Berchidda, 20 Luglio 2015 - Un forte "no" all'elettrodotto è risuonato questa mattina nelle campagne di Berchidda, uno dei paesi attraversati dall'infrastruttura progettata da Terna. Un "no" che travalica le colline e che unisce tutti i sindaci dei comuni coinvoli: Buddusò, Palau, Calangianus, Padru, Olbia, Berchidda, Monti, Sant'Antonio di Gallura, Santa Teresa, Oschiri, Bortigiadas, Tempio.

I sindaci, i cittadini e le parti sociali (Cna, Cgil, Cisl) si sono ritrovati questa mattina in località Alcò, nelle vigne dell'azienda Castello Monteacuto. Un posto incantevole, ben utilazzato dall'uomo, dove la natura regna incontrastata e dona i suoi frutti migliori a chi la lavora con amore e rispetto. Siamo nel cuore del "distretto del vino", nel cuore della terra in cui è nato il Vermentino di Gallura Docg: l'unico Docg della Sardegna. L'azienda è una delle tante coinvolte dall'elettrodotto e si ritrova ad avere uno dei tralicci proprio a due passi dalla vigna. E' un posto simbolico: il simbolo di ciò che potrebbe accadere se non si riuscirà a cambiare o mitigare il progetto di Terna.

"La storia inizia nel lontano 2006 - ha detto Andrea Nieddu, sindaco di Berchidda da poche settimane -. Ci sono due linee ad alta tensione: la prima da Buddusò a Tempio, la seconda da Tempio a Santa Teresa Gallura. Ci hanno detto che questa insfrastruttura serve per stabilizzare la rete elettrica per il picco di consumi che si registra in Costa Smeralda durante l'estate. Noi riteniamo queste motivazioni insufficienti. I chilometri previsti nel Comune di Berchidda sono 18 con 60 tralicci alti 39 metri. C'è un traliccio che è stato posizionato all'interno di una vigna. Qua sono previsti 3 tralicci in 500 metri. Solo di recente i proprietari dei terreni, che sono un centinaio, sono venuti a sapere di essere coinvolti dal progetto. Questa è una infrastruttura obsoleta e va contro le direttive dell'Unione Europea che puntano a salvaguardare il paesaggio. Noi diciamo un No netto all'elettrodotto. Il 5 Giugno abbiamo ospitato l'assessore regionale Maninchedda, il quale ci ha detto che la Regione farà fronte comune con noi. Il consiglio comunale si è espresso votando all'unanimità un ordine del giorno. Questa è un'opera di interesse privatistico, non di interesse pubblico".

Le ragioni del "no" sono tantissime e vanno dalla salvaguardia del paesaggio alla difesa delle attività agro-pastorali, passando per gli animali selvatici da proteggere e per la salvaguardia della salute pubblica. "Il piano energetico regionale è iniziato nel 2011. Oggi siamo nel 2015 e rischiamo di approvare un piano vecchio in partenza - ha detto Andrea Casu, presidente del Comitato No Elettrodotto -. C'è stata una mancata concertazione tra gli enti locali e la popolazione. Noi siamo contro le motivazioni di Terna, quelle sui picchi della Costa Smeralda. Perché dobbiamo favorire la messa in rete dei parchi eolici? Noi produciamo energia elettrica in più per il 43%. Energia che viene esportata per il loro fatturato. Poi ci sono ragioni ambientali. C'è il Limbara, ci sono le oasi, le aree Sic. Ci sono le aquile del Bonelli, che è una specie fortemente protetta perché a rischio estinzione. Vogliono mettere un traliccio dove nidificano quelle 2 o 3 coppie che ci sono. Le vogliamo proprio abbattere? Questa è una zona ad alto pregio ambientale, si produce il Vermentino di Gallura qui. C'è anche una questione di salute. E' vero che gli elettrodotti italiani sono i più sicuri al mondo, ma gli animali non lo sanno mica che non possono stare sotto al traliccio per più di 4 ore. Studi americani affermano che gli animali che vivono nei pressi degli elettrodotti hanno problemi di salute: congiuntiviti agli occhi, problemi neuronali e altri problemi che portano alla loro morte. Chiediamo almeno l'interramento".

Sugli effetti dei campi elettromagnetici generati dalle linee ad alta tensione ci sono diversi studi, ma solo negli ultimi anni si la ricerca si è concentrata veramente sulla problematica del cosiddetto "elettrosmog". Alcuni studi suggeriscono una correlazione tra l'insorgere di alcuni tipo di cancro e la presenza di forti campi magnetici. Altri studi suggeriscono la capacità del campo magnetico di interferire con le cellule e il DNA. Il collegamento vero e proprio tra queste cose, però, non è stato provato e la ricerca scientifica è ancora in corso. Vale, dunque, il principio di precauzione: tant'è che diversi cittadini presenti hanno manifestato i loro timori in tal senso.

Proprio per seguire il principio di precauzione, la politica locale ha sottoscritto un deciso "no" all'elettrodotto. L'obiettivo è salvaguardare paesaggio, ambiente, salute e produzioni locali, ma anche proporre soluzioni: non fare l'opera, spostare il tracciato, interrare l'elettrodotto, utilizzare la linea già esistente per impattare il meno possibile. Di sicuro nessuno vuole i tralicci nei vigneti o tra le pecore.

I sindaci presenti hanno offerto la loro solidarietà a Berchidda e tutti, durante i loro rispettivi consigli comunali, recepiranno l'ordine del giorno già approvato da Berchidda. Riportiamo alcune delle dichiarazioni più significative.

Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas: "E' un problema che riguarda tutti. Da parte mia c'è il massimo sostegno. Approveremo l'odg. Noi siamo stati i primi ad avere un parco eolico. All'epoca sembrava una cosa molto positiva. Adesso posso dire che si è rivelata un'esperienza negativa. Questa lotta contro l'elettrodotto è assibilabile a quella contro le trivellazioni nella piana di Arborea".

Stefano Pisciottu, sindaco di Santa Teresa Gallura: "Me ne sto occupando da un paio d'anni. Abbiamo chiesto a Terna l'interramento del tratto che tocca Santa Teresa e lo abbiamo ottenuto. Ci saranno 5 km sotto a una strada comunale. Ci siamo sempre chiesti perché nessun altro si facesse sentire su questo progetto!".

Gesuino Achenza, assessore del Comune di Olbia: "Queste argomentazioni sono tutte condivisibili, anche noi daremo il nostro contributo".

Antonio Satta, sindaco di Padru e Presidente della Comunità Montana "Monte Acuto": "Tutte le volte che ci siamo divisi hanno fatto razzie nel nostro territorio. Abbiamo una grossa responsabilità. Partiamo con questa unità di intenti e cerchiamo una soluzione condivisa".

Benedetto Fois, presidente della CNA e del Tavolo Associazioni Gallura: "Come possiamo tutelarci? Con l'unione di tutti. E' l'unica strada per vincere".

All'incontro era presente anche il deputato Pierpaolo Vargiu (Riformatori) che ha presentato un'interrogazione parlamentare sul tema: "Non accettiamo che possano essere fatte in questo modo opere importanti e necessarie per lo sviluppo della Sardegna. Sulla scelta del corridoio, Terna non ha mai proposto soluzioni alternative agli enti locali interessati e ha sostanzialmente imposto l'attuale tracciato. I Riformatori non amano la cultura del no, ma qui siamo di fronte a tralicci alti fino a 40 metri e a un tracciato lungo 95 km in un'area di assoluto pregio naturalistico, strategica per la valorizzazione economica e turistica del territorio” prosegue il deputato. Qui ci sono le aree protette ed i siti della Rete Natura 2000, il parco naturale Monte Limbara, le Oasi di protezione faunistica Filogosu e Bolostiu. Questa è l’unica zona in Sardegna in cui si producono vini DOCG. Chiediamo dunque al governo di intervenire dal momento che l’opera attende solo il parere del Ministero dell’Ambiente".

Per approfondire:

- Articolo del CICAP sull'elettrosmog

- L'istruttoria al Ministero dell'Ambiente

- Il percorso dell'elettrodotto nel dettaglio (fonte: Ministero Ambiente)

- Il Piano di Sviluppo della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale 2008 di Terna

- L'Avviso Pubblico di Terna per la realizzazione dell'opera e i relativi terreni coinvolti

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