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Pubblicato il 06 April 2013 alle 11:13
"Con la presente disposizione si pongono le condizioni perché in un definito periodo di tempo la Giunta regionale, attraverso un proprio atto deliberativo, richieda con urgenza alla Presidenza del Consiglio dei ministri l'adozione di un decreto di modifica ed integrazione di quello già adottato nel 2001 che preveda la trasformazione del soggetto preposto alla gestione (da Cagliari Free Zone in Sardegna Free Zone) per dare vita ad un soggetto societario idoneo a provvedere all'attuazione operativa non più di uno solo, ma di tutti i punti franchi istituiti nella Regione secondo le disposizioni del decreto istitutivo".Tradatotto in italiano corrente, tale legge ha lo scopo di trasformare la società che gestisce il Punto franco di Cagliari (l'unico attivato) nella società di gestione di tutti i punti franchi previsti dal Decreto legislativo 78/1998. Ora, chiediamoci chi gestirà questo organismo già esistente. La risposta la troviamo nell'articolo 2 che così recita:
"La società Sardegna Free Zone dispone di un capitale sociale così ripartito per: il 33 per cento fra i comuni interessati, il 33 per cento fra le autorità di gestione dei porti e il restante 34 per cento detenuto dalla Regione autonoma della Sardegna."In una parola sola, la suddetta società verrà controllata esclusivamente dalla politica. La società civile, intesa come associazioni/aziende/imprenditori/cooperative/consorzi indipendenti/ecc., è stata completamente esclusa dalla gestione. Si potrà obiettare a tale valutazione che i politici regionali e quelli comunali vengono eletti, ma la sostanza non cambia. Sempre di politica stiamo parlando, la stessa politica che (salvo eccezioni) ha sino ad oggi mostrato scetticismo ed inerzia nei confronti di questo strumento di politica economica. Se pensate, però, che il peggio sia questo vi sbagliate. A mettere l'accento sull'aspetto più infausto di questa proposta di legge è sempre l'avvocato Scifo che indica nell'articolo 4 il "cavallo di Troia". Vediamo cosa dice questo passaggio della Proposta di legge 482:
"Decorsi inutilmente i termini di cui ai commi 1 e 3 (60gg ndr) i poteri sostitutivi, in caso di inerzia rispetto alle presenti disposizioni, sono esercitati dal Prefetto della Provincia di Cagliari sentiti i prefetti delle province sarde interessate."Ovvero: una volta approvata la legge, se la politica ha gli ingranaggi bloccati (e si badi bene che non è un'ipotesi campata in aria, basti considerare cosa è successo per l'abrogazione delle Province sancita dai referendum dell'anno scorso), i poteri di gestione della società della Zona franca passano al Prefetto di Cagliari. Per dirla con le parole dell'avvocato Scifo, l'articolo 4 "prevede di cedere ai Prefetti dello Stato l'autonomia" di cui gode la Sardegna "sottoponendo tutte le istituzioni regionali alla Prefettura di Cagliari". Immaginate lo scenario che si configurerebbe per la Zona Franca del Nord Sardegna: tre porti (Porto Torres, Isola Bianca e Golfo Aranci - quest'ultimo rientrerebbe per via dei collegamenti via terra) sotto la supervisione della Matrigna Cagliari. Vediamo chi ha firmato tale proposta di Legge:
L'avvocato Francesco Scifo chiede una sola cosa ai cittadini sardi: "Pressate i politici locali affinchè questa proposta di legge non venga mai approvata"."CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA XIV LEGISLATURA
PROPOSTA DI LEGGE N. 482
presentata dai Consiglieri regionali SANNA Gian Valerio - MULAS - SABATINI - CUCCU - CUCCA - MANCA - COCCO Pietro - CORDA - MELONI Valerio - AGUS - CAMPUS - DIANA Giampaolo - COCCO Daniele Secondo - BEN AMARA - DIANA Mario - BRUNO - PORCU - BARRACCIU"
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