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Cronaca

Proverbs of Gallura - ovvero come trasformare la tradizione culturale di un popolo in un fenomeno social

Proverbs of Gallura - ovvero come trasformare la tradizione culturale di un popolo in un fenomeno social
Proverbs of Gallura - ovvero come trasformare la tradizione culturale di un popolo in un fenomeno social
Angela Galiberti

Pubblicato il 26 March 2013 alle 15:22

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Olbia - Si divertono dietro l'anonimato che garantisce la rete. La stessa rete che ha permesso loro di diventare un fenomeno di massa - o quasi! Sono "Lu maccu di catena", "La macca che caddu è sempri in jiru" e "La macca di lia' vive in una casetta di lignu": tre ragazzi galluresi (due donne e un uomo), amici da tanto tempo, che - dopo aver condiviso un anno a Londra - hanno deciso su due piedi di creare la pagina Fb "Proverbs of Gallura". Come tutte le cose migliori, l'idea è nata assolutamente per caso. "Una sera di Gennaio mentre trascorrevo le vacanze post-natalizie a casa, c’e stato uno scambio di messaggi su Facebook con la mia amica che abita a Londra - racconta una delle due autrici - Parlavamo del piu’ e del meno e spontaneamente abbiamo iniziato a tradurre parole dall’inglese al gallurese realizzando quanto facesse ridere la trasposizione in lingua inglese e quanto non avesse senso. Il giorno dopo coinvolgiamo anche il nostro amico (che ha vissuto a Londra con noi) nella nostra conversazione e da li le risate continuano e aumentano. Da qui l’idea di costruire una pagina Facebook per vedere quante altre persone avrebbero trovato l’idea simpatica". L'idea funziona e in men che non si dica la pagina raccoglie migliaia di followers e diventa un fenomeno di massa. I tre giovani autori potrebbero essere descritti come i classici giovani emigrati alla ricerca di "fortuna". Delle loro storie nulla trapela, ma sono tutti e tre "laureati/masterizzati" e tutti e tre vivono fuori dalla Sardegna (uno a Londra, gli altri a Milano). La pagina è ricchissima di aneddoti e curiosità. Ogni proverbio viene rigorosamente tradotto alla lettera dal gallurese all'inglese. Il tutto viene corredato da una immagine esplicativa. "Proverbs of Gallura" è assolutamente un prodotto godibile che unisce la tradizione (i proverbi, i detti popolari, tracce di una tradizione orale che non va perduta) alla tecnologia (il social network). Dalle mani sapienti dei tre "macchi" scaturiscono traduzioni esilaranti. Il popolare saluto gallurese "Avvideci Sani" diventa in lingua anglosassone "Goodbye Healty!". "Chi ti si poltia la piena" si trasforma in "May the flood carry you away!". E così via, all'infinito. Sino a "The United States" che muta clamorosamente in "Gli stazzi uniti". Orgoglio di Gallura che trasuda da tutti i pixel e che coinvolge tantissimi cittadini. La pagina è diventata un punto di ritrovo per chi ama la tradizione e i suoi detti popolari. Sotto ogni proverbio si scatenano le discussioni: c'è chi propone traduzioni alternative, chi chiede i significati delle locuzioni, chi invece suggerisce altri motti/detti/proverbi. Insomma, "Proverbs of Gallura" - il cui successo ha sorpreso gli autori - è un clamoroso work in progress della cultura del gallo nero. La pagina, comunque, non rimarrà statica a lungo. I tre autori hanno in serbo molte novità che verranno svelate pian pianino.