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Pubblicato il 30 January 2019 alle 11:44
Olbia, 30 gennaio 2019 - Si è concluso con una condanna il rito abbreviato nel quale era imputato un imprenditore gallurese, accusato di aver violentato la nipote della sua convivente che all'epoca dei fatti (tra il 2010 e il 2012) aveva 15 anni. La giudice per le udienze preliminari Cristina Arban lo ha condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, senza recidiva.
Il caso è stato reso noto dalla Nuova Sardegna. Durante il processo, parte dell'impianto accusatorio è stato smontato: in piedi è rimasto un unico episodio (una violenza sessuale completa che sarebbe stata consumata in una stradina sterrata), mentre altri due reati sono stati derubricati a stalking e altri tre dichiarati prescritti. La difesa, condotta dagli avvocati Giampaolo Murrighile e Domenico Putzolu, hanno dichiarato che ricorreranno in appello dopo aver letto la sentenza. La difesa ha sempre respinto ogni accusa: nell'incidente probatorio, sottolineano i due avvocati, il racconto della presunta vittima è stato considerato inattendibile.
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