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Cronaca

Olbia. Operazione Timer: 2 arresti e 2 indagati

Olbia. Operazione Timer: 2 arresti e 2 indagati
Olbia. Operazione Timer: 2 arresti e 2 indagati
Angela Galiberti

Pubblicato il 09 March 2018 alle 10:29

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Olbia, 09 marzo 2018 - Questa mattina i Carabinieri di Olbia hanno concluso l'operazione Timer che hanno portato all'arresto dei presunti responsabili della rapina all'ufficio postale di Vaccileddi avvenuta il 4 dicembre.

Nei momenti immediatamente successivi alla rapina, i Carabinieri sono riusciti a mettere in campo una serie di attività che hanno portato all'individuazione del percorso seguito dai rapinatori, delle fasi precedenti alla rapina e delle auto usate.

Questa mattina l'operazione Timer: i Cacciatori di Sardegna hanno cinturato gli obiettivi e si è proceduto all'arresto grazie alla collaborazione delle varie stazioni del territorio coordinate dal Reparto Territoriale diretto dal colonnello Alberto Cicognani.

Secondo i Carabinieri, i tre presunti rapinatori sarebbero F.P.C. (di Lula, già in carcere per la rapina avvenuta a Onifai), C.G. (di Padru, classe 84), P.F.M. (incensurato di Lula del 1989). Altri due soggetti risultano indagati e sono stati sottoposti questa mattina a una minuziosa perquisizione: S.C. (pregiudicato, classe '63) e R.P. (classe 95, incensurato).Il bottino era di 38 mila euro.

Un contributo importante è stato dato dal Ris di Cagliari che, grazie ai loro specialisti e a programmi particolarmente avanzati, è riuscito a pulire le immagini delle videocamere di sorveglianza per individuare le auto utilizzate dai presunti rapinatori.

Questa la ricostruzione degli eventi: "Quella mattina, poco prima delle 9, tre persone, di cui due armate di pistola e una difucile, tutte travisate con un passamontagna, hanno fatto irruzione nell’UfficioPostale al cui interno si trovavano il direttore, un impiegato e due clienti. I tre hannofatto sdraiare a terra i clienti ed hanno utilizzato il direttore e l’impiegato per farsiconsegnare il denaro. La rapina, a causa dell’apertura temporizzata della cassaforte, èdurata molto tempo, circa 40 minuti, ma fortunatamente, a parte la minaccia dellearmi, non è stata usata violenza nei confronti di alcuno e nessuno ha riportato lesioni.Una volta incassato il bottino i tre si sono dati alla fuga utilizzando una utilitaria che,dalle prime confuse testimonianze, era sembrata una Fiat Punto bianca. Alla fine larapina ha fruttato ai malviventi circa 40mila euro".

Le indagini sono partite immediatamente dopo l'allarme: "Grazie alle testimonianze raccolte ealla ricostruzione dei percorsi attraverso la visione delle telecamere di sicurezza delComune è stato possibile individuare il percorso effettuato dai rapinatori durante lafuga e le auto utilizzate.Quella che dalle testimonianze sembrava essere una Fiat Punto bianca, si ètrasformata in una Mazda 2 di colore grigio chiaro, rubata a Sassari nel mese diottobre u.s., mentre durante la fuga la banda era preceduta da un’altra auto, poirisultata di proprietà di uno di loro, utilizzata come apripista per evitare eventualiposti di blocco delle Forze di Polizia".

"Le perquisizioni, tuttora incorso, hanno dato esito positivo e al momento sono state trovate cartucce di diversotipo e calibro, i cellulari utilizzati per i sopralluoghi prima della rapina e nel corsodella stessa, nonché uno scanner verosimilmente utilizzato per la ricerca di microspie.I due tratti in arresto nella mattinata odierna saranno tradotti presso le casecircondariali di Nuoro e Sassari a disposizione del Pubblico Ministero", concludono i Carabinieri di Olbia.

Da sottolineare la grande collaborazione tra tutti i reparti dell'Arma, tra cui anche il Nucleo Cinofilo, che ha permesso ai militari di trovare elementi importanti che hanno poi permesso l'individuazione dei presunti responsabili della rapina.