Saturday, 27 April 2024
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Pubblicato il 20 January 2022 alle 17:12
Olbia. La Lega Olbia si schiera con i commercianti sul caro insegne: “Le tariffe del Canone unico patrimoniale rischiano di essere veramente devastanti per i nostri commercianti e artigiani e arrivano in un periodo storico che li vede già provati da guadagni assai inferiori e una crisi generalizzata che sta letteralmente vessando le imprese locali", afferma Tamara Di Iorio, coordinatrice cittadina della Lega.
“Gli aumenti sono a dir poco esponenziali e non possiamo che essere vicini alla posizione di protesta assunta da associazioni di categoria e imprese sul tema, da parte nostra vi sarà il massimo impegno, sia in Consiglio che in Giunta Comunale, affinché l’adeguamento delle tariffe sia articolato in maniera differente e non rappresenti un ulteriore stangata nei confronti di chi con fatica ogni giorno decidono di tirar su la saracinesca e andare avanti", continua la coordinatrice olbiese.
Sul tema è intervenuto anche il segretario Regionale Lega Sardegna per Salvini Premier, Dario Giagoni, che rimarca quanto espresso dalla base del partito “Imprenditori che passeranno dal versare 148€ a versarne ben 1100€ per le loro insegne, tariffe triplicate per il passo carrabile e l’occupazione suolo pubblico, sono dei dati allarmanti e che ben fanno capire il grido d'allarme lanciato dai cittadini di Olbia. Non contesto la necessità espressa dal primo cittadino a tal riguardo, gli equilibri finanziari di un comune devono essere garantiti, ma ritengo che ci possa essere una strada alternativa che può essere ricercata insieme e soprattutto un maggior dialogo con le parti interessate prima di assolvere decisioni tanto importanti".
"La Lega, sia come segreteria che come Gruppo politico presente in maggioranza alla guida della città farà la sua parte nel difendere gli interessi degli imprenditori e nel mettersi a disposizione per la valutazione di differenti strade percorribili. L’emergenza sanitaria ancora, purtroppo, in atto ha provocato ingenti perdite economiche a lavoratori e imprese non possiamo permetterci di aggravare ulteriormente la loro condizione", conclude Giagoni.
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