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Olbia, la scuola San Simplicio saluta la maestra-poetessa: Vanna Sanciu festeggia la pensione 

Dopo 38 anni maestra Vanna va in pensione

Olbia, la scuola San Simplicio saluta la maestra-poetessa: Vanna Sanciu festeggia la pensione 
Olbia, la scuola San Simplicio saluta la maestra-poetessa: Vanna Sanciu festeggia la pensione 
Patrizia Anziani

Pubblicato il 07 November 2024 alle 18:30

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 Olbia. In un'atmosfera di festa e commozione, ieri la comunità scolastica di Olbia ha salutato la maestra Vanna Sanciu, figura di spicco che ha saputo coniugare l'amore per l'insegnamento con la passione per la poesia e la cultura sarda.

Nata a Buddusò nel 1956 e olbiese d'adozione dal 1968, la maestra Sanciu ha concluso quest'anno il suo percorso professionale nella scuola primaria, lasciando un'eredità ricca di iniziative culturali e progetti innovativi. 

"Ho iniziato a lavorare nel 1986" racconta la maestra Sanciu, ripercorrendo la sua lunga carriera, "ho fatto cinque anni di pre ruolo e nel 1991 sono passata di ruolo, per un totale di 38 anni d'insegnamento". Il suo lungo percorso professionale l'ha vista attraversare diverse realtà scolastiche della città: "Ho insegnato al primo, terzo e quarto Circolo di Olbia nel periodo del pre ruolo, poi per vent'anni al quarto, in via Vignola e, in seguito al Primo Circolo, in via Redipuglia. Gli ultimi cinque anni li ho dedicati alla Scuola di San Simplicio".  

La sua carriera di insegnamento nelle scuole primarie è stata caratterizzata anche da una significativa specializzazione: "Nel 1998 ho acquisito l'abilitazione all'insegnamento della Lingua inglese alla Scuola Primaria. Ho insegnato come specialista per 12 anni," spiega Vanna Sanciu, "poi ho deciso di riprendere la mia cattedra continuando comunque a insegnare anche l'inglese". 

Durante la sua carriera, la maestra Sanciu non si è limitata a trasmettere le nozioni fondamentali dell'istruzione primaria, ma ha saputo arricchire l'esperienza formativa dei suoi alunni attraverso laboratori teatrali e poetici in lingua sarda, contribuendo così a mantenere vivo il prezioso patrimonio linguistico dell'isola nelle nuove generazioni. 

La sua passione per la scrittura e la poesia ha trovato espressione non solo tra i banchi di scuola ma anche in ambito letterario. Dal 2015, è una delle voci autorevoli di "OLBIAchefu", rubrica culturale del quotidiano online Olbia.it, dove ha potuto condividere il suo talento con un pubblico più ampio. La sua produzione letteraria, che spazia dalla poesia ai racconti brevi, si distingue per l'uso sapiente sia dell'italiano che del sardo logudorese, varietà linguistica a cui è particolarmente legata. 

Il suo impegno nella promozione della cultura sarda e il suo talento poetico hanno ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari isolani, culminando recentemente con un prestigioso riconoscimento al XXXIX Premio Mondiale di Poesia Nosside 2024, per una composizione in lingua sarda logudorese dal titolo “Solidade”. La cerimonia di premiazione, prevista per il prossimo 29 novembre a Reggio Calabria, sarà un'ulteriore conferma del valore della sua opera poetica. 

Come ha più volte sottolineato, la scelta di scrivere in limba rappresenta per lei non solo un'opzione stilistica ma una precisa volontà di preservare e valorizzare l'identità culturale sarda. "Un popolo perde molto del suo patrimonio nel momento in cui dimentica la sua lingua," ha affermato la poetessa in un’intervista rilasciata a Camilla Pisani (qui l’articolo), evidenziando come il recupero del sardo nelle nuove generazioni possa rappresentare un arricchimento culturale fondamentale. 

Il suo percorso artistico ha preso una svolta significativa in seguito a un lutto personale, quando ha trovato nella poesia in limba un mezzo per elaborare il dolore e trasformarlo in arte. Questa scelta si è rivelata non solo terapeutica ma anche artisticamente fertile, permettendole di creare versi che toccano le corde più profonde dell'animo umano. 

Oe, in iscola, amus festadu su pensionamentu meu. Est istada una die meravizosa, chi no ap'a immentigare mai, intundiada dae tantas pessones chi mi cherent bene. Unu momentu de commotzione manna cand' apo lègidu sa bellssima lìtera chi m'ant dedicadu sas collegas, iscrita in unu sardu bellu, cun paràulas dìligas, pienas de istima e de amore. A chent'annos collegas mias/mios caras e caros. Gràtzias de totu”. Con queste parole in limba Vanna Sanciu ha voluto ringraziare tutti anche attraverso la sua pagina di Facebook. 

E se ieri, nella Scuola di San Simplicio, tra emozioni, ringraziamenti e abbracci si è chiuso il capitolo dell'insegnamento, per Vanna Sanciu si aprono nuove prospettive e siamo certi che lei continuerà ad arricchire il panorama culturale sardo con la sua sensibilità poetica e il suo impegno per la preservazione della lingua e della cultura dell'Isola.