Wednesday, 08 May 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Luogosanto, il cambiamento climatico può danneggiare il vino? Ecco la risposta gallurese

Luogosanto, il cambiamento climatico può danneggiare il vino? Ecco la risposta gallurese
Luogosanto, il cambiamento climatico può danneggiare il vino? Ecco la risposta gallurese
Laura Scarpellini

Pubblicato il 27 December 2018 alle 15:26

condividi articolo:

Luogosanto, 27 dicembre 2018 -A quanto pareilvino del futuro nasce nellecampagne di Luogosanto. Tutto ciò si rende possibile grazie all'intuizione avuta da un'azienda che è stata capace di anticipare itempi: CantineSiddùra. Nello specifico questa cantina si è messa nella condizione di dover fare conti con gli effetti delriscaldamento globale, anticipando quelle che saranno le prossime tendenze della coltivazione dei vitigni preziosi.

Il meteo è determinante per la riuscita di tutte le coltivazioni agricole, ma per io vino in particolare, ogni piccola variazione climatica dà origine a caratteristiche proprie al raccolto annuale. Pertanto le piogge copiose e l'improvvisa siccità, come le gelate e le alluvioni, costituiscono un insieme di eventi climatici da tenere sempre in costante controllo, unitamente all'alternanza delle temperature ormai impazzite.
Il vino si si sa che ormai si costruisce in cantina, grazie anche a sistemi avanzati, come la stazione meteo creata incasa, capace di mappare e prevedere le variazioni climatiche della settimana neicampi, nelle celle specifiche, non più basandosi sui modelli previsionali dei siti web.
Ecco che si sente l'esigenza nelle Cantine Siddùra di una stazione meteo personalizzata con mirati studi sui campi: così si perfeziona la strategia per affrontare i problemi determinati dai cambiamenti climatici. Le mani nei campi e gli occhi sullo schermo di un computer.Siddùra viaggia al passo coi tempi, ma soprattutto col tempo, nello specifico quello meteorologico.
Il lavoro di mappatura che già da qualche anno impegna Siddùra con lo studiodei microrganismi presenti nel suo territorio, ci ha confermato come l’analisi del microclima saràsempre più importante nella previsione del cambiamento delle zone climatiche.
Siddùra si è dotata di un sistemadi controllo meteorologico che consente di studiare il microclima, compresa la misurazione delleescursioni termiche che incidono sulla qualità dei vini. Il sistema influisce anche sulla prevenzionedei trattamenti fitosanitari: le temperature e il grado di umidità incidono sullo sviluppo dellenevrosi in campo.
La stazione capta questi mutamenti e suggerisce all'agronomo il trattamentoadeguato. Già con il sistema“Piante che parlano” è stata adottata una strumentazione che consente di monitorare lo statoidrico del suolo e il fabbisogno d’acqua della pianta in base alle mutanti condizioni climatiche e con la stazione meteo viene valutata l’area di lavoro sui vitigni, visualizzando le previsioni meteorologiche eclimatiche.
La tecnologia avanzata quindi supporta attivamente le coltivazioni in pieno rispetto dell'ambiente. In questo Siddùra è decisamente all’avanguardia, tanto da aver avviatouna collaborazione con l’Università del Sacro Cuore di Piacenza lo studio di unastazione meteo personalizzata che offre una panoramica reale sul territorio dove si trovano levigne.
Nel dettaglio del progetto, si scopre così una cartina diffusa da Conservation International, organizzazione no profitstatunitense attiva nella salvaguardia dell’ambiente e la protezione della biodiversità, che mostra lezone vinicole che potrebbero essere seriamente danneggiate per effetto dei cambiamenti climaticientro il 2050. Vengono evidenziate gran parte delle zone interne della Sardegna, con colore rosso, quelloche indica il maggior rischio climatico.
Arrivare a soluzioni innovative prima degli altri è condizionefondamentale per mantenere un alto livello di qualità dei propri vini. anche se ilmicroclima di Siddùra e l’adattamento delle piante del vermentino e del cannonau siano lamigliore risposta a quello che sta succedendo alle nostre terre.
Ripercorriamo lastoria: il vitigno del vermentino fu scelto anticamente per la sua resistenza al salmastro e aimutamenti climatici e per questo facilmente coltivabile nelle fasce costiere. Il cambiamentoclimatico porterà anche un cambiamento del gusto come viene già confermato da uno studio francese nella zona della Borgogna. Così grazie alcune simulazioni, si è scoperto come saranno i Borgogna nel2050 di certo molto diversi da quelli di oggi a causa appunto dei cambiamenti climatici. Anche in Sardegna ci sarà questamutazione nel gusto dei vini tradizionali andando inesorabilmente verso un vermentino e un cannonau del domani. Un gusto che potremmo definire solamente diverso, né migliore né peggiore di quello attuale.
Si potrebbe verificare la necessità cambiare i disciplinari che consentono lacoltivazione di alcuni vitigni solo in determinate zone. Proprio in virtù di questi possibili scenari, le cantine vinicole devono studiare il proprio microclima e raccogliere moltissimi dati. Anche la mutazione genetica sarà da considerarsi per poter creare la piantaperfetta che, attraverso l'innesto, si possa adattare a quel microclima particolare edesaltare ancor più le qualità del territorio originario.
In un futuro ormai imminente sarà necessario un team perfetto nei campi che sarà composto da meteorologi, agronomi ed enologi. La qualità dei raccolti quindi avrà bisogno non più solo di incessante lavoro da parte dell'uomo, ma un ruolo vitale l'avranno la preparazione culturale e la tecnologia applicata alla produzione del buon bere. In alto i calici allora per un brindisi a questo futuro così complesso e impegnativo, che porterà cambiamenti e ammodernamenti di sicuro, lasciando però invariato il valore vero che si cela dietro ogni grande risultato: la passione per il proprio lavoro.