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Fiorai, la politica delle giravolte: Nizzi rettifica vecchia ordinanza

Concessa area per vendita senza chioschi

Fiorai, la politica delle giravolte: Nizzi rettifica vecchia ordinanza
Fiorai, la politica delle giravolte: Nizzi rettifica vecchia ordinanza
Angela Galiberti

Pubblicato il 20 January 2021 alle 12:48

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Olbia. Bastone e carota, oppure la politica delle giravolte: dopo aver ordinato lo sgombero dei fiorai poiché i loro chioschetti non sono mai stati autorizzati, il Comune di Olbia ha deciso di tornare sui suoi passi o - per meglio dire - di onorare una promessa fatta in una riunione durante la quale non era emersa una criticità ben precisa, cioè una vecchia ordinanza che impediva il commercio itinerante a meno di 200 metri dai cimiteri. Questa mattina, con l'ordinanza numero3, il sindaco Settimo Nizzi ha rettificato l'ordinanza 124 del 20 agosto 2015 che impediva ai fiorai il commercio itinerante a meno di 200 metri dalla linea perimetrale dei cimiteri.  A causa di un'indagine della Polizia Locale su un attentato subito da uno dei fiorai posti di fronte al cimitero vecchio di via Roma, la matassa intricata dei chioschetti è venuta a galla con tutte le sue complicazioni e conseguenze amare per i lavoratori. Provvisti di una licenza regolare per commercio itinerante, i fiorai occupavano il parcheggio fronte cimitero in modo irregolare con dei chioschetti non autorizzati. Chioschetti presenti almeno dal 2004/2005 (amministrazione Nizzi) che nessuno negli anni ha mai sgomberato o regolarizzato (nonostante, come riferiscono i diretti interessati, si siano svolte diverse riunioni sul tema). Con l'indagine in corso (l'attentato risale a maggio 2020) e le sue conseguenze, il pilatesco "non vedo" - in voga da un più di un decennio - non è potuto andare avanti. Con la rettifica dell'ordinanza del 2015, il Comune di Olbia ha onorato la promessa fatta qualche settimana fa ai fiorai e permette a queste famiglie, fino al nuovo bando per la concessione del suolo pubblico, di lavorare in un'area precisa e in modo itinerante. Risolto questo problema, rimane da perfezionare la proprietà dell'area perché una parte è ancora privata. Ora, le domande da porsi sono le seguenti: Come mai nessuno è mai intervenuto dagli anni 2000 fino a oggi? Considerato che lo sgombero è avvenuto concretamente due giorni fa e che questa situazione era nota da tempo, questa soluzione (piuttosto semplice e legale per tutti gli attori in causa) non poteva essere adottata prima anziché a ridosso delle elezioni con tanto di trionfante campagna social?