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Cronaca

Confartigianato: in Sardegna ancora dati negativi

Confartigianato: in Sardegna ancora dati negativi
Confartigianato: in Sardegna ancora dati negativi
Olbia.it

Pubblicato il 11 March 2016 alle 11:44

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Olbia, 11 Marzo 2016 -In un anno l’artigianato sardo perde il 3,1%:al settore 28 milioni di euro in meno. Folchetti: “In Sardegna“effetto Draghi” nullo: necessario riaprire urgentemente i “rubinetti”del credito”. Preoccupanti i dati su costo del denaro e “sofferenze”:nel Sulcis il denaro più caro d’Italia e il record dei finanziamentinon restituiti.28 milioni di euro in meno rispetto al 2014: l’artigianato sardosoffre di un calo dei prestiti che prosegue da oltre tre anni e che, asettembre 2015, ha segnato un -3,1% rispetto allo stesso periodo del2014, con soli 876 milioni di euro al settore. Al comparto,rappresentato da 35mila imprese (il 25% del totale delle attivitàproduttive della Sardegna), è andato solo il 7,1% del totale deifinanziamenti al sistema produttivo isolano.Allarmante anche la situazione del costo del denaro: gli imprenditorisardi pagano il 1,05% in più (194 punti base) rispetto alla medianazionale.Parla chiaro l’ultimo rapporto dell’Ufficio Studi Confartigianato“Tendenze del credito alle imprese artigiane”, che ha analizzato idati sull’accesso ai finanziamenti delle imprese sarde della Bancad’Italia e di Artigiancassa: il credito verso le aziende artigianedella Sardegna cala mentre, al contrario, cresce, dell’1,9%, versotutto il resto dei settori produttivi per il quale il credito erogatoha raggiunto i 12miliardi e 417milioni di euro.Tra le regioni la maggiore contrazione è stata registrata in Abruzzo(-8,1%) mentre la minore è quella della Valle D’Aosta (-0,9%), controuna media nazionale del -4,7%”.“I cordoni della borsa per le imprese artigiane sarde sono sempre piùstretti e la condizione creditizia anziché migliorare peggiora”.E’ questa la prima dichiarazione della Presidente di ConfartigianatoImprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti, sui dati del creditoartigiano. “Notiamo che l’erogazione dei finanziamenti migliora per ilresto delle imprese regionali mentre per il nostro comparto le finanzesono sempre più asfittiche”.“Il finanziamento alle piccole imprese – prosegue la Presidente -resta, purtroppo, ancora legato alla percezione di un credito ad altorischio e quindi la dinamica di queste erogazioni resta frenata.Invece, spesso, l’impresa artigiana necessita di finanziamenti moltoridotti e quindi poco appetibili dal sistema bancario che lavora piùsulle grosse somme”.A livello provinciale, netto il calo del credito in Ogliastra con un-5,3% rispetto al 2014 e affidamenti per 31 milioni di euro. Secondoposto per il Medio Campidano con -4,7% e 44 milioni di credito.Seguono Sassari (-3,8% e 176 milioni), Nuoro (-3,7% e 104 milioni),Cagliari (-3,2% e 237 milioni), Olbia-Tempio (-2,3% e 155 milioni),Oristano (-1,3% e 78 milioni). Chiude Carbonia-Iglesias con un -0,6% e49 milioni.Peso del credito all’artigianato sul totale del credito alle imprese sarde.Nella nostra regione il peso del credito all’artigianatosull’ammontare dei prestiti erogati al totale delle imprese, supera lamedia nazionale: 7,1% contro il 5,1% italiano. Focalizzando i datisulle province, si rileva che ai primi due posti della classificanazionale troviamo l’Ogliastra con il 13,2% e Carbonia-Iglesias conil 12,9%. Segue Sondrio con il 12,3% e Rieti con l’11,8%.Le sofferenze (crediti non restituiti)Su un totale di 12miliardi e 417milioni di affidamenti in Sardegna, le“sofferenze” (crediti non restituiti) sono il 21,7% (2miliardi e697milioni, contro una media italiana del 16,7% (oltre 117miliardi dicrediti non restituiti).Tra le province con un livello “critico” Carbonia-Igliesias (32,2% di“sofferenze” ovvero 122 milioni non restituiti), Medio Campidano(27,4% e 145 milioni non resti) e Olbia-Tempio (27% e 593 milioni nonrientrati).Il costo del denaro nonostante i continui sforzi di Draghi e della BCE, per la riduzionedel costo del denaro, gli effetti sulle imprese in Sardegna sonopraticamente nulli. A livello nazionale, infatti, l’isola è terza,dopo la Calabria e la Sicilia, con un tasso medio del 7,20%, anche sein calo di 814 punti base rispetto al 2014. Il gap della nostraregione rispetto alla media Italia è di +194 punti base. La condizionemigliore si trova in Trentino, con 4,46 e -80 p.b. rispetto alla medianazionale. Tra le province, nelle prime 20 posizioni nazionali ne troviamo 4sarde: al primo posto assoluto Carbonia-Iglesias con il 9,62% e un gapdi +436 punti base rispetto alla media nazionale. Al secondo postol’Ogliastra con l’8,91% (gap di +365 p.b), l’ottavo per Olbia-Tempiocon un tasso del 8,38% (gap +312 p.b.) e diciasettesima Sassari con untasso del 7,90% (gap. + 264 p.b.). Seguono Medio Campidano (6,65% e+169 p.b.), Oristano (6,88% e + 162 p.b.), Nuoro (6,60% e + 134 p.b.).Chiude Cagliari con il +6,56% e +130 p.b.A Bolzano le condizioni migliori: 4,16 e -110 p.b.) con una mediaitaliana del 5,26% e -91 p.b. rispetto al 2013.“Non è giusto che tra una impresa sarda e una trentina ci sia unadifferenza di quasi il 3% del costo del denaro – riprende laFolchetti – e appare assurdo che una azienda del Sulcis possa pagareun finanziamento il 5,46% in più rispetto a una di Bolzano”.Il ruolo dei Consorzi FidiIn Sardegna, il 6,4% dei prestiti concessi dalle banche alle Micro e Piccole Imprese (artigiani inclusi) è garantito dai Consorzi Fidi.L’ammontare del valore del prestito garantito da questi Organismi è il15,2% del totale dei prestiti delle imprese sotto i 20 addetti.Andando a esaminare le sofferenze”, si può notare come i prestitigarantiti dai Confidi siano più “sicuri” rispetto a quelli nongarantiti; infatti nel primo caso solo il 26,1% dei crediti nonrientra contro il 38,7% della seconda ipotesi.“Questa analisi dimostra quale sia il valore dei Consorzi FidiArtigiani soprattutto nel limitare le “sofferenze” sui creditigarantiti – continua la Folchetti - anche per questo ribadiamo come sia necessario il rafforzamento dei Confidi Artigiani, verainterfaccia che sa leggere i bisogni delle piccole imprese.Crediamo anche sia fondamentale non dimenticare lo spirito disolidarietà e di mutualità tra imprenditori che è alla base di questo sistema di garanzia artigiano – conclude la Presidente - spessol’unico sistema in grado di credere nelle piccole aziende e diaccompagnarle nel loro percorso di crescita”.