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Cronaca

Arte e impegno sociale. Ana Maria Serna, sarda d'adozione, vince a Genova prestigioso premio

Arte e impegno sociale. Ana Maria Serna, sarda d'adozione, vince a Genova prestigioso premio
Arte e impegno sociale. Ana Maria Serna, sarda d'adozione, vince a Genova prestigioso premio
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 March 2015 alle 19:15

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Olbia, 11 Marzo 2015 - Ancora soddisfazioni per gli artisti sardi, anche d'adozione. Ana Maria Serna, pittrice messicana da anni residente ad Olbia che si definisce sarda d'adozione, è stata premiata con il "Premio Internazionale La ragazza di Benin City" lo scorso 31 Gennaio a Genova. Questo premio è nato nel 2002 grazie all'idea di Isoke Aikpitanyi, vittima della tratta. Grazie alla collaborazione con Mu.Ma e Cooperativa Solidarietà e Lavoro, il premio La Ragazza di Benin viene assegnato ogni anno a chi si è distinto nella lotta contro la tratta e nell'impegno a favore dei diritti umani. Quest'anno questo prestigioso premio è andato ad Ana Maria Serna che ha presentato a Genova, dal 9 al 18 Giugno 2014 presso il Chiostro di Santa Fede, la sua mostra-performance "Antes que el amor me mate" che significa "Prima che l'amore mi uccida". Questo è il titolo di una poesia scritta da Ana Maria Serna, da sempre impegnata contro la violenza di genere. Dal 9 al 18 Giugno dello scorso anno, la pittrice sardo-messicana ha dato vita a una grande performance artistica con mostre pittoriche, sculture, poesia e una tavola rotonda alla quale hanno partecipato personalità di spicco come Marisela Morales Ibañez (Console generale del Messico a Milano), Angela Balbín Aponte, Valeria Maione (Consigliera di Parità della Regione Liguria) e così via, senza dimenticare l'importante apporto delle associazioni Associazione Colidolat, Associazione Luanda, Associazione Mabota, Associazione Le ragazze di Benin City e Info Fratellanza Donne che hanno dato vita al “Presidio solidale contro la violenza sulla donna”. Il tema della mostra, proposto anche qui ad Olbia senza il giusto riscontro da parte delle istituzioni locali, era quello della violenza di genere. Un fenomeno contro il quale Ana Maria Serna lotta da anni attraverso la sua arte passionale, ricca di colori e di messaggi forti.