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Cronaca

AOU Sassari, Covid: ecco sostegno psicologico a operatori e pazienti

AOU Sassari, Covid: ecco sostegno psicologico a operatori e pazienti
AOU Sassari, Covid: ecco sostegno psicologico a operatori e pazienti
Olbia.it

Pubblicato il 09 January 2021 alle 13:07

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Sassari, 9 gennaio 2021 - L'obiettivo è quello di dare sostegno, ascolto quindi assistenza, sul piano psicologico e psichiatrico, ai pazienti affetti da Covid-19, ricoverati nei reparti dell’Aou Sassari, e agli operatori che da oltre 10 mesi sono in prima linea nella lotta contro il coronavirus. Perché oltre a dover fronteggiare la pandemia da Covid, è convinzione degli esperti, sarà necessario dover «fronteggiare anche una pandemia didistressemotivo degli operatori sanitari». Ecco allora che l’Aou di Sassari per realizzare questo obiettivo ha approvato il progetto“Piano di emergenza sul benessere psicologico e psichiatrico dei pazienti Covid-19 ed operatori Aou”. Un progetto che vedrà lavorare in maniera congiunta la struttura complessa diPsicologia ospedaliera e del benessere organizzativodiretta dal dottor Fabrizio Demaria, la struttura complessa diClinica Psichiatricadiretta dalla professoressa Liliana Lorettu, e la struttura dellaSorveglianza sanitariadiretta dal dottor Antonello Serra. Il piano è stato presentato ieri mattina in videoconferenzae, oltre ai vertici aziendali – commissarioAntonio Spano, direttore sanitarioBruno Contue direttore amministrativoRosa Bellu– ha visto collegati in diretta i direttori delle tre strutture coinvolte e i direttori dei reparti Covid: professorSergio Babudieridi Malattie infettive, il professorPietro Pirinaper la Pneumologia, il professorAlessandro Foisdella Pneumologia, il coordinatore dei reparti Covid dottorFranco Bandiera, il direttore dell’OncologiaAntonio Pazzola, la direttrice della GeriatriaPatrizia Tiloccae il dottorPaolo Pinna Parpagliaper il Pronto soccorso e la Medicina d’Urgenza. «Un progetto che la direzione aziendale ha fortemente voluto –ha sottolineato Antonio Spano– perché vogliamo fare di più per i nostri operatori e per i nostri pazienti. Perché il dolore che il Covid ha creato lo porteremo con noi per molto tempo». Un dolore che va oltre la malattia da Sars-Cov2perché«in questi mesi,con la conversione delle strutture in reparti Covid–ha aggiunto Bruno Contu–molti non si sono potuti curaree anche questo è un aspetto di grande drammaticità. Adesso dobbiamo programmare per recuperare il ritardo che si è accumulato a causa del Covid». Il progetto inizierà con una fase pilota della durata di3 mesiche vedrà gli esperti monitorare le condizioni di salute e di benessere psico-fisico di lavoratori e pazienti di reparti ad alta intensità Covid-19, come il Pronto soccorso, la Medicina d'urgenza e la Rianimazione. Si procederà quindi con lafase di esecuzioneper circa12 mesiprima negli altri reparti ad alta intensità Covid-19 e poi nei restanti reparti. Nell'ultima fase, della durata di circa24 mesi, si effettuerà un monitoraggio costante nel tempo per migliorare e consolidare gli interventi realizzati. «È solo un punto di inizio –ha detto Fabrizio Demaria– per far fronte allo stress psicofisico e psichico sia del lavoratore che del paziente. Deve diventare un’azione consolidata e consentire una modifica dell’approccio culturale nel prendersi cura delle persone, implementando quello che è stato già fatto». «Un progetto condiviso che nasce anche dalla consapevolezza che –hasottolineato Liliana Lorettu- ci aspettiamo una pandemia didistressemotivo degli operatori, legato alla fatica fisica e alle emozioni messe alla prova. L'auspicio è che gli operatori aderiscano a questo intervento finalizzato a ridurre questa sofferenza». «L’Azienda –ha precisato Antonello Serra– ha voluto potenziare questo tipo di intervento, rendendolo anche più strutturato e mettendo a disposizione più personale. Questo proprio per fronteggiare la situazione emergenziale».Un potenziamento che ha consentito l'assunzione di cinque nuovi psicologi:uno per la Sorveglianza sanitaria (uno già assegnato ad aprile), un altro per la Clinica Psichiatrica mentre i restanti tre per la struttura di Psicologia ospedaliera. E se la Sorveglianza sanitaria si occuperà più dell'aspetto della prevenzione, operando per un miglioramento delle dinamiche del gruppo di lavoro, cioè dei gruppi di operatori che lavorano nei reparti Covid. Dall'altra le strutture di Psicologia ospedaliera e Clinica Psichiatrica si occuperanno dell’aspetto clinico con attività di ascolto e psicoterapia, oltre che di interventi strutturati di tipo psicofarmacologico.