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Cronaca

Tempio Pausania: inaugurato il centro "Dimmi ti ascolto"

Tempio Pausania: inaugurato il centro
Tempio Pausania: inaugurato il centro
Olbia.it

Pubblicato il 06 February 2017 alle 11:40

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Olbia, 06 Febbraio 2017 -Con il taglio del nastro e la firma della convenzione tra la Diocesi di Tempio-Ampurias e il Tribunale di Tempio è stato inaugurato sabatoil centro denominato "Dimmi ti ascolto", uno spazio nato per raccontare e accogliere il disagio di minori e dei loro genitori, ma anche dedito all'ascolto protetto e all'attivazione di un percorso di aiuto alla famiglia.

Lo spazio nasce dall'esigenza di offrire alle famiglie la possibilità di condividere con uno specialista il disagio emerso nelle proprie case e nei contesti di vita frequentati, che potrebbe essere dovuto alla separazione dei genitori, al maltrattamento, all'abuso psicologico, fisico o sessuale, e ancora a disturbi alimentari, al bullismo, fino a semplici manifestazioni di ansia o depressione.

Il progetto, realizzato in poco più di tre mesi coinvolge tutto il territorio. Promosso dalla Diocesi, attraverso l'"associzione centro di ascolto Voce Amica" è co-finanziato dal comune di Tempio e dall'Unione dei Comuni.

La struttura che ospiterà lo spazio dedicato ai minori è stato ricavato all'interno della Casa del Fanciullo. Una stanza sarà dedicata all'ascolto di bambini e adolescenti, un'altra al sostegno della coppia. Tra le due stanze è stato sistemato uno specchio unidirezionale a disposizione del Tribunale per le audizioni protette o incidenti probatori. Il centro dispone inoltre, di una cucina-soggiorno e di due camere destinate alla pronta accoglienza di persone ritenute non idonee a far ritorno a casa.

Si tratta della prima struttura di questo tipo realizzata dalla Chiesa e del progetto – ha detto S. E. Mons. Sebastiano Sanguinetti durante il suo intervento «è stato informato anche Papa Francesco».

«La Chiesa nella sua lunga storia si è sempre occupata degli adolescenti, dei giovani, sopratutto in un'opera educativa preventiva – ha spiegato il Vescovo - ma oggi è particolarmente pressante il dramma dell'infanzia che sempre più spesso è vittima di violenze, maltrattamenti, mobbing e di stalking. Questo progetto nasce come un bisogno morale, come dovere imprescindibile di prenderci cura di questa parte fragile della società. Un impegno, un obbligo, un dovere cui non possiamo sottrarci. Tutti e tutti insieme. Ma anche un modo per dire da che parte sta la Chiesa. E senza esitazione diciamo che sta sempre dalla parte delle vittime. Anche perché sono vittime speciali, fragili e a loro va prestata la massima attenzione, noi non ci siamo mai voluti tirare indietro. La soddisfazione che abbiamo è che noi non siamo soli. Perché in questo progetto l'intero territorio è voluto entrare, non da spettatore ma da protagonista».

«Uno dei motivi per cui è nato questo centro è la pedofilia, - ha spiegato don Antonio Tamponi, presidente dell'associazione "Voce Amica", poi per tutta la violenza sui minori. Non abbiamo paura di usare questo termine perché non esistono medici pedofili, genitori pedofili, preti pedofili, esistono pedofili che diventano medici, genitori, preti che vanno fermati perché la parafilia è una malattia, loro sono consapevoli e c'è una pena da pagare e un problema sociale da gestire. Non dobbiamo aver paura di ciò che si verifica, abbiamo avuto tempi molto più difficili nella storia della Chiesa, oggi sono più grandi perché sono mediatici. Il Vescovo non ha avuto paura di sposare questo progetto che apre nuove frontiere di carità, una delle quali è la collaborazione con il carcere di Nuchis che vedrà dei sistemi di lavoro e di reintegrazione».

«Iniziative come queste possono rappresantare un avanzamento importante in civiltà - ha detto il sottosegretario al ministero della Giustizia Gennaro Migliore. Questa Casa del Fanciullo, questo strumento di accoglienza e di ascolto rinnovano tanti discorsi che possono tradursi in una realtà viva, quella di considerare le persone che sono attraversate da dolori profondi, come i minori e le loro famiglie, come soggetti innanzitutto e non solamente dei testi, degli imputati che attraversano un percorso giudiziario».

All'incontro ha preso parte anche il sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu: «Abbiamo voluto creare a Tempio un polo giudiziario. Siamo la prima città in Italia ad applicare la giustizia riparativa e da oggi avremo anche una sala per le audizioni protette».

«Questa struttura è importante per ascoltare i nostri figli anche nel disagio – ha spiegato la psicologa e psicoterapeuta Letizia Marazzi, ispiratrice con don Tamponi e, parte attiva nel progetto. Il disagio ha tante forme e per farlo spesso ci vogliono dei luoghi appositi che non tutti hanno. Questo progetto viene incontro proprio a questa necessità».

L’accesso al servizio potrà avvenire in modo diretto da parte degli interessati tramite un numero dedicato (Tel. 3407507208) al progetto oppure con l’aiuto e la mediazione di altri servizi (sociali, scuole del territorio, medici, professionisti che a vario titolo operano nel sociale). Sono previsti anche degli incontri per presentare il progetto e parlare di ascolto e disagio nelle scuole materne ed elementari con gli insegnanti e i genitori, mentre per le scuole medie e superiori si incontreranno gli alunni. Il servizio sará collegato alla rete dei servizi sociali e sanitari già presenti sul territorio e si avvarrà stabilmente di una consulenza legale interna.