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Pubblicato il 24 September 2015 alle 16:13
Olbia, 24 Settembre 2015 - Questa mattina Olbia.it è andata a verificare alcune segnalazioni riguardanti Sa Istrana: il quartiere "agricolo" situato alle porte di Olbia, vicino al quartiere di San Nicola. Le segnalazioni riguardavano due canali parzialmente occlusi da alcune opere in cemento e tubolari.
Doverosa premessa: Sa Istrana è uno dei tanti simboli della mancata pianificazione della città. Molte delle case presenti nel quartiere sono abusive e molte sono delle vere e proprie villette immerse nella splendida campagna olbiese. Sa Istrana, però, è anche una zona ricca di acqua e di canali e, difatti, è a pochissima distanza da via Nervi, dove secondo il Piano Mancini dovrà essere realizzata una delle tre vasche di laminazione previste.
A Sa Istrana si trova di tutto: splendidi orti, casolari di campagna, villette e, ovviamente, ruscelli, canali e tanti canneti. La prima segnalazione riguarda via Dei Tigli, una strada che finisce a ridosso dell'immancabile canale. Oltre il canale vi è una villetta e il suo vialetto di accesso è proprio sul canale. Il piccolo fiume è stato occluso con terra battuta e due tubolari di diverse dimensioni. L'opera, stando ai racconti dei residenti, c'era anche prima dell'alluvione ed era fatta alla stessa maniera. Il canale, piccolo ma ricco di acqua, è anche pieno zeppo di vegetazione che, in caso di alluvione o di pioggia insistente, può rappresentare un problema. Del resto sa Istrana è famosa per allagarsi a ogni pioggia. Da sottolineare che, secondo quanto raccontato dai residenti, vi era il progetto di allungare via Dei Tigli nella campagna: il tracciato avrebbe tranciato di netto il canale suddetto.
L'altra segnalazione riguarda la parte più esterna di Sa Istrana, quella in piena campagna. Qua un ruscello è stato incluso nella proprietà di una casetta con tanto di muro, rete e passerella pedonale in legno.
Non sappiamo se queste opere sono regolari, se sono abusive e non sappiamo certamente chi le ha fatte o chi le ha forse autorizzate. Ci poniamo solo una domanda: ma il Comune di Olbia li fa i controlli oppure no? A cosa servono le ortofoto se poi non si sanzionano gli illeciti? E infine: dopo l'alluvione non doveva cambiare tutto?
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