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Pubblicato il 05 August 2015 alle 16:22
Olbia, 05 Luglio 2015 - Declassamento di presidi ospedalieri, posti letto in meno, servizi tagliati: il ritratto della sanità gallurese post riforma sanitaria è terribile. Questa è l'opinione di Luisella Maccioni, segretario territoriale della Fp Cgil.
"La Regione Sardegna ha approvato la delibera con la quale si riorganizza la rete ospedaliera sarda. È una riorganizzazione che, nel solco dei tagli al Servizio Sanitario Nazionale, prevede in Gallura riduzione di posti letto PUBBLICI, soppressioni di servizi e declassificazione se non chiusura di Presidi Ospedalieri, tipo Tempio, contiene e riduce i servizi dell’Ospedale di Olbia individua per La Maddalena una soluzione come sede disagiata disgregando il Presidio Ospedaliero - ha dichiarato Luisella Maccioni -. Quindi una rivisitazione della rete conseguenziale alla riduzione e cancellazione delle attuali ASL sostituite da due grandi AREE: Sassari e Cagliari che gestiranno la Sanità nelle due macro aree e una serie di Zone territoriali che manterranno alcuni presidi ospedalieri riorganizzati. Quindi una riorganizzazione che colpisce fortemente la sanità pubblica e ne ridisegna i limiti e le funzioni, ne riduce, almeno in Gallura, i posti letto e da spazi maggiori alla sanità privata. Insomma una “riforma” che invece di riqualificare e riorganizzare il sistema ospedaliero sardo provvede al suo ridimensionamento".
Non solo. Luisella Maccioni mette in guardia tutti su un altro pericolo: la riduzione del persoale, oltre che dei servizi. "Oltre a tutto questo, è presente un ridimensionamento del personale: il taglio complessivo di posti letto della sanità pubblica in Gallura prevede per gli acuti un taglio da 356 a 250 (-106) mentre per i posti acuti il saldo è positivo 24, quindi nel complesso in Gallura un taglio di 82 posti letto. In pratica oltre a decretare il collasso della sanità pubblica e si esalta la presenza del privato potenziandolo e trasferendogli servizi e risorse dal pubblico e contestualmente si decide di rivisitare le dotazioni organiche parametrandole sui nuovi posti letto e quindi aggiungendo ulteriori esuberi alla già grave situazione occupazionale gallurese - ha sottolineato Luisella Maccioni -. Allora una rivisitazione da non sottovalutare perché colpisce indistintamente tutta la sanità gallurese lavoratori compresi, che deve vedere una forte mobilitazione del Sistema non solo a difesa del servizio sanitario ma anche in tutela dell’occupazione pubblica in Gallura. Ma anche una forte battaglia per far si che il sistema sanitario non sia funzionale a scelte dettate da populismo, ma che sia sempre vicino al cittadino perché la Sanità riguarda tutti e insistere su tagli lineari e scelte di ridimensionamento non fanno altro che far perdere competenza e professionalità al Servizio Pubblico depauperando e smarrendo il valore costituzionale del Diritto alla Salute e dell’accesso alle cure mediche per tutti". Secondo il segretario della funzione pubblica Cgl, si sta cercando di soffocare il servizio sanitario pubblico. "È in atto un vero e proprio tentativo di uccidere il servizio sanitario nazionale e sardo, di fare ancora una volta cassa sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini, bisogna assolutamente interromperlo - ha detto Luisella Maccioni -. Non è più possibile immaginare nuovi tagli in territori già penalizzati come la Gallura, il che non vuol dire non pensare e praticare una riorganizzazione volta al miglioramento dei servizi offerti e siamo noi assieme ai lavoratori a volerlo, ma con un elemento inderogabile: ogni risorsa liberata va restituita e reinvestita nel sistema pubblico".
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