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Pubblicato il 13 August 2020 alle 16:44
Olbia, 13 agosto 2020 - La bella Porto Istana, gioiello marino amatissimo dagli olbiesi (e da tutti gli olbiesi di adozione che hanno scelto di comprare casa a Murta Maria), non c'è più o, per meglio dire, quello che c'è oggi - anno 2020 - non è lontanamente assimilabile né alla spiaggia di 5/6 anni fa né a quella di 15/20 anni fa.
Semplicemente, Porto Istana è sparita: al posto di spiaggia bianca e finissima, ecco una grossa battigia grigio chiaro dura e compatta. Non è chiaro come mai la sabbia sia quasi completamente sparita, ma non è l'unico campanello d'allarme che il Comitato di frazione di Murta Maria, coordinato da Corrado Varrucciu, suona in direzione Comune di Olbia e sindaco Settimo Nizzi.
Le problematiche sono tantissime e sotto il Covid-19 sono persino aumentate. Lo raccontano i proprietari delle seconde case, olbiesi "del cuore", che con tanti sacrifici hanno coronato un sogno: una casa in Sardegna, a due passi dal mare, in un incantevole borgo in cui si respira l'ospitalità sarda. "Paghiamo tante tasse al Comune, ma non abbiamo servizi né controlli - spiega la signora Francesca -. Paghiamo 40 euro per un ombrellone e due sdraio, la spiaggia libera si è ridotta, la gente sta tutta ammassata e non si rispettano le distanze di sicurezza, non ci sono docce, non ci sono servizi igienici per tutte queste persone, non ci sono controlli e non ci sono nemmeno gli igienizzanti".
"E poi c'è la puzza della discarica - rincara la dose la signora Francesca, che ha casa a Murta Maria -, che fa vomitare. Non ho comprato casa per tenere sempre chiuse le finestre e stare con il condizionatore perennemente acceso. La mattina non si può respirare, il pomeriggio neppure. Si viene in spiaggia per stare un po' meglio e trovi gli assembramenti: nessuno rispetta le regole, nessuno sta a distanza, ieri avevo uno che mi starnutiva in testa".
Altro problema? Le fognature. "Abbiamo pagato tutto ciò che c'era da pagare, paghiamo un sacco di tasse e ancora non abbiamo le fognature - spiega la signora Anna Maria -, è un problema serissimo. Tutti hanno i pozzetti morti: chi li controlla? Siamo sicuri che non si riversi qualcosa nel terreno e poi dal terreno chissà dove? Non ci sono marciapiedi: in viale Porto Istana, il marciapiede finisce a 700 metri dalla spiaggia. Qua è pieno di gente che si muove a piedi, pieno di ragazzini che la sera raggiungono la spiaggia camminando, stanno aspettando la tragedia per fare finalmente il marciapiede?".
E ancora, il carico antropico: "Viene troppa gente, la spiaggia non può contenere tutto questo carico di persone -. spiega Corrado Varrucciu, presidente del comitato di frazione -. Vogliamo il numero chiuso. E ci vogliono regole e controlli. A volte troviamo anche spazzatura in mare, la porta la corrente. Poi non c'è la passerella, non c'è torretta per il bagnino".
Insomma, altro che paradiso: ormai Porto Istana è una spiaggia imbruttita.
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