La festa del papà, o festa del babbo,nasce nei primi decenni del XX secolo per festeggiare la paternità e i padri in generale. In Italia, come in molti Paesi di tradizione cattolica, si festeggia il 19 Marzo, festa di San Giuseppe, padre di Gesù. Di solito si fa un regalino al proprio padre, o si fa una telefonata se si è lontani. Chi non ha più la possibilità di incontrarlo o di sentirlo, talvolta, scrive una poesia o gli rivolge un pensiero, esprimendogli l'amore e la gratitudine per quanto ricevuto.
Lìtera a babbu Torro a domo mia cun unu fiore ispaltu, Babbu meu istimadu, pro ti ringratziare de cussas pedras pretziosas e
isbicadas chi tue m'as donadu. Torro a domo mia pro abbratzare s'anima tua
dìliga. Restant sos ammentos de unu gherradore
nòbbile, bonu e giustu cun unu coro feridu a morte.
©Vanna Sanciu Terranoa, su bátor(o)de Santandria de su duamiza e bíndighi
Lettera ad un padre Torno da te con un fiore sbocciato, Padre mio, per dirti grazie dei gioielli preziosi e scheggiati che mi hai donato. Mi hai insegnato a lottare, a non farmi accecare dai falsi bagliori, a difendere i più deboli, a coltivare le mie perle e donarle alla bellezza. Mi hai insegnato ad amare davvero. Torno da te con un fiore, Padre mio, oggi che ti vedo come se fossi me stessa, per abbracciare le fragilità che rubarono ai miei occhi bambini il nobile guerriero con il cuore di vetro. ©Vanna Sanciu
Olbia, 03/11/2014
